Dalla Corrispondenza di
Santa Scorese

Lettere VIII - XIV
21 Novembre 1984 – 10 Aprile 1988

Nota: Testo tratto dall'edizione ufficiale curata dal Prof. Giuseppe Micunco per la Diocesi di Bari. Anche la numerazione delle Lettere segue questa edizione. Parole ed espressioni riportate in grassetto corrispondono a quelle che Santa Scorese aveva evidenziato nel manoscritto.

Lettera VIII * A Luisa Guglielmi *
Bari, 21 Novembre 1984

Carissima Luisa,

è la seconda volta che tento di scriverti, ma spero di riuscire a terminare questa volta. Allora? Io credo che dovrei farti le mie scuse perché a Muro questa estate ti avevo promesso di scriverti e poi non l'ho fatto. Lo so che faccio schifo, ma d'inverno è così per me! Quando comincia la scuola quasi tutto il tempo della mia giornata lo dedico allo studio.

Al mattino mi alzo e vado a scuola. Ritorno alle 13,30 (tranne il lunedì e il sabato alle 12,15) e pranzo. Dopo pranzo comincio a studiare e così... addio pomeriggio!! Infatti fino alle 20, 20-30 rimango incollata a questo maledetto tavolino. Sono già stanca!!! Oggi a scuola abbiamo fatto sciopero e così non ho fatto niente oggi pomeriggio. Ah! Mi sento molto più leggera!! Devo dire però che la scuola mi va abbastanza bene e domani farò il 1° compito di italiano. Abbiamo qualche problema con la chimica perché la prof. vuole che impariamo circa una ventina di formule di acidi a memoria. Però si campa! A te come vanno le cose? E con Carlo? Ti prego di salutarlo caramente e se puoi digli che io non crederò più alle sue promesse. Perché non ti fai vedere un giorno? Sarebbe bello!!!

Quest'anno credo proprio che non verremo a Capodanno perché mamma e papà sono decisi a non mandarci. Faremo di tutto per non cedere però!! Mi dispiacerebbe davvero tanto se non venissimo da voi, perché l'anno scorso ci siamo divertite tantissimo e per la prima volta ho trascorso una festa diversa. Voi siete così semplici, ma tanto puri e pieni di vita. Anche se non siete più tanto uniti io ammiro i vostri sforzi per restarlo almeno quando veniamo noi. Mi piacerebbe se voi ritornaste tali per sempre. E' difficile trovare oggi ragazzi come voi e cercate di non cambiare, perché così siete tutti perfetti.

Non sto facendo la parte dell'adulatrice, ma sto dicendo ciò che penso veramente. Credimi! Qui a Bari ho pochissimi amici "veri" e loro con voi sono tra le persone più care che ho. Ora non so proprio cosa scrivere di più, anche perché è la prima volta che ti scrivo e fino a quando non si è avviato un certo discorso è alquanto difficile parlare molto.

Spero che tu mi risponda presto. Ti abbraccio
     Santa

Lettera IX * A Luisa Guglielmi *
Bari, 16 Gennaio 1985

Carissima Luisa,
ti chiedo ancora una volta scusa per il mio ritardo, ma non me la sento di scrivere e preferirei un contatto più diretto, farmi una bella chiacchierata a voce. Scusa se non rispondo punto per punto alla tua lettera, ma è per il fatto che ora non riesco a trovarla, in questo momento mi va di parlare a ruota libera. Innanzi tutto, come stai? Io sinceramente spero che tu stia meglio e stia continuando a vivere come prima, con i tuoi impegni, con lo studio e con i tuoi amici.

Non pensare troppo a Carlo. Anche se è difficile devi farlo!!! Ti sembra assurdo, ma non è meglio aver troncato ora piuttosto che continuare a stare insieme peggiorando sempre più? Sono certa che avrete fatto il possibile per salvare il vostro rapporto, perciò ora è bene continuare ad andare avanti e cercare un po' di serenità che tanto manca in noi e specialmente in me. Comunque parlami (se vuoi) di quello che pensi e se non ti sembra giusto come la penso, dillo!

Avrei voluto stare di più con te quando sono venuta, ma il tempo è sempre troppo poco. Comunque tutti i gesti della tua amicizia sono stati captati dal mio radar e ti dico che ti ringrazio per essermi amica e... ti voglio bene! Io come avrai notato non sono affatto su di morale e al contrario, se potessi mi scaverei volentieri una fossa e sparirei per non vedere gli altri e non farmi vedere dagli altri. Tutto va storto e non riesco a capire perché. In casa c'è un'aria irrespirabile ed io mando sempre tutto e tutti al diavolo. A scuola c'è il professore di matematica che sta rompendo le scatole e dopo non avere fatto niente per due anni e continua a non fare niente, pretende che noi dobbiamo sapere la matematica. È assurdo!!! Lui entra in classe solo l'ultima mezz'ora o l'ultima quarto d'ora della sua ora (scusa il gioco di parole) e non spiega e non interroga, poi ci fa fare compiti (e non dovremmo farli perché noi facciamo matematica orale) e ci prendiamo 3.

Di solito a fine d'anno ha sempre promosso, ma quest'anno sembra male intenzionato. Insomma, vuoi sapere che cosa è successo ieri dopo la sua ora, in quella di chimica? Sono svenuta!!! La prof. di chimica ha capito benissimo e penso che mi difenderà da lui in consiglio. Tutti gli altri professori e in particolare la prof. di chimica, sono contenti di me; lui no!! Io non riesco più a capire chi sono, cosa voglio da me e dagli altri e quando cerco di misurarmi con questi mi accorgo di quanto io sia diversa da loro. Non riesco ora a distinguere cosa è più valido per me, per cosa vale la pena di lottare. L'unico punto saldo che ho è Dio, ma a volte sento che anche lui mi è lontano perché sono io lontana da Lui.

Mi sforzo di trovarLo in tutto anche nella scuola, nei professori, ma non Lo trovo, mi sento cieca. Ho paura che anche questo pilastro delle fondamenta mi venga a mancare. Ho cercato di parlare con varie persone di questo mio stato d'animo, ma nessuno mi ha aiutato e così ieri mi sono fatta una chiacchierata con il sacerdote, mio professore di religione ed è stato l'unico ad essermi veramente vicino. Per la prima volta ho trovato una persona adulta che mi ha detto che anche lui ha vissuto questo momento e che tuttora gli capita di trovarsi in questa situazione.

Non immagini quanto mi abbia fatto piacere sentire queste parole perché non mi sono più sentita il "caso raro", ma ho visto che i miei problemi sono anche degli altri, ma non so proprio come fare per uscirne. Sono stanca di tutto e vorrei riposarmi, ma c'è una piccola parte di me che reagisce e mi spinge a continuare ad andare avanti. Staremo a vedere!! Ti ho annoiata abbastanza con le mie lagne! Però avevo bisogno di parlare e l'ho fatto che a te piaccia o no! (Sto scherzando) Comunque non è detto che tu non possa raccontarmi qualcosa di bello ed io... Sono qui che aspetto

Ti abbraccio forte fortissimo
     Santa

P.S. Posso farti una confidenza? Mi mancate tutti!!!

Lettera X * A Luisa Guglielmi *
Bari, 19 Febbraio 1985

Carissima Luisa,
ti chiedo scusa per il ritardo, ma sai bene che mi riusciva quasi impossibile scrivere. Ora ho deciso di farlo perché oggi Mario viene a trovare mia sorella e ti mando la lettera da lui.

Oggi e ieri non sono andata a scuola perché non sto bene. Ho le tonsille gonfie, un mal di testa terribile e un gran mal di stomaco. Il morale non è migliorato di molto anche se in effetti non sto più tanto male. Hai ragione! Gran parte della colpa ce l'ha il prof. di matematica e come è successo a te, io sto diventando molto insicura.

Sto cercando di non farmi trascinare da questo stato d'animo perché la sicurezza è l'unica cosa buona che apprezzo del mio carattere, ma mi sembra impossibile. Mercoledì ho avuto la pagella e l'unica insufficienza l'ho avuta in matematica. Invece del 3 che mi aspettavo ho avuto 5, ma lui ieri, vedendo che tutta la classe non sa niente di matematica, ha avuto la gentilezza di dire che ha presentato persone con il 3 in consiglio e solo per volere degli altri prof. e per "spinte" ha passato quei voti a 5. Quasi quasi dobbiamo pure ringraziarlo! No, lui non prova nessun rimorso per quello che fa, perché non gliene frega niente e poi, secondo me, quello ha qualcosa che non funziona veramente in testa.

Non sarà colpa sua, ma sappiamo che ha qualcosa alla testa e ogni anno si reca a Firenze per curarsi. Ma dico io, non se ne può stare a casa e non rompe le scatole a nessuno? Io al solo pensiero di vederlo ho paura. È più forte di me. Comunque io non sto veramente bene e mi sento sull'orlo di un esaurimento. Pensa che la notte non dormo nemmeno! Sto prendendo dei medicinali, ma ieri ho dimenticato di prenderli e stanotte non ho chiuso occhio. Non ho fame e sto dimagrendo (meglio!), ma così non è giusto. Spero che al più presto questa situazione si aggiusti.

Dio. So benissimo che c'è sempre, ma non riesco a trovarlo in tutto quello che sta attorno. Lui ora è tutto quello che ho di più caro e l'unico punto fermo attorno al quale ruota la mia vita. Devo imparare però a riconoscerlo in tutto e in tutti, perché se riuscirò in questo non esisteranno più nemmeno questi tristi momenti.

Sono contenta che non ti stia abbattendo per la questione di Carlo. Si riesce sempre ad andare avanti e specialmente chi come te crede in Cristo, trova sempre un buon motivo per sentirsi vivo. Hai ragione. Credo anch'io che noi abbiamo fretta di avere tutto e soprattutto la felicità, ma credo che in fondo è spontaneo in noi ricercare ciò. Dobbiamo abituarci ad accettare le briciole che la vita ci dà ogni giorno per poi metterle tutte insieme. So che vi state divertendo facendo delle feste e sono contenta anche se vorrei essere con voi.

Ora smetto di scrivere perché Rosa deve andare a prendere il treno. Ti prego di scusarmi se c'è qualche errore, ma non ho il tempo di rileggere. Parlami più di te. E... ti voglio bene.

Ciao
     Santa

Lettera XI * A Luisa Guglielmi *
Bari, 22 Marzo 1986

Carissima,
non mi sono assolutamente dimenticata di te e avrei un grande desiderio di scriverti se la pigrizia non prendesse il sopravvento su di me. Io sto abbastanza bene a parte qualche solito problema e un dolore recente (di mercoledì, la morte del mio adorato gatto. Può sembrare strano ma era una delle cose a cui ero più attaccata ed ora provo molto dolore.

Tu come stai? Io mi auguro che anche tu non sia affetta da "pigrizia" e che possa scrivermi, perché se lo fai io potrei così avere una spinta a superare me stessa. Ora ti abbraccio forte forte, augurandoti una Felice Pasqua. Ti voglio bene,
     Santa

Lettera XII * A Carmencita Picaro *
Natale 1987

[In risposta ad un messaggio natalizio]

Avevo deciso di dare la risposta a voce, ma probabilmente non c'è la possibilità ed allora eccomi a scrivere. Questo invito a riflettere è stato veramente un dono di Dio che questo anno in particolar modo mi ha spinta a vivere autenticamente l'Avvento. Leggendo il Vangelo di Giovanni, mi rendo conto come Gesù mi invita (ed è l'invito che porge a tutti) ad essere radicale nello sceglierlo, ma dà anche un ordine, perentorio direi: "dovete rinascere dall'alto"; che ti fa sentire la tua piccolezza e la tua nascita solo carnale. Però è anche tanto vicino agli uomini e rassicurante! Sento subito infatti, quanto Dio ama gli uomini, quanto mi ama dando suo Figlio anche per me, perché io abbia la vita eterna. Forse questa è una semplice meditazione che avrei dovuto tenere per me, ma sento che il Signore mi parla e allora sono contenta di trasmettere ciò che sento agli altri.

In questo Avvento ho imparato che esiste (e forse soprattutto) l'attesa di Dio nei confronti dell'uomo! Ho imparato che Dio mi attende e questa è la scoperta più bella! Mi aveva colpito la riflessione di P.Ghezzi quando parla della passione di Dio per l'uomo e spesso quando mi sono trovata in difficoltà o mi sono sentita lontana dal Padre ho pensato a questa sua passione per me e, quando sai che c'è chi ti ama, ti aspetta, come non puoi essere felice?

Tu mi chiedi, o forse è meglio dire che Dio mi chiede se voglio rinascere in Cristo? Sì!!! sono disposta a farlo perché so che scegliere Lui è scegliere sì la Croce, il dolore, ma è soprattutto e prima di tutto la vita eterna. In genere non mi fido molto delle promesse che gli altri mi fanno, ma come non posso credere a Chi mi ama di un Amore infinito? Ti sembrerò strana, ma veramente sto scoprendo Dio Amore e sono felice!

Povertà, obbedienza, amore. Sono virtù molte volte, difficili da praticare, ma sono disposta a percorrere questa Via indicata da Gesù, perché so che anche Maria lo ha fatto e ci è riuscita a meraviglia. Allora, visto che ho Lei nella grotta come Madre, mi impegno anche a sceglierla come maestra. Non sono parole buttate qui e basta, ma sono impegni che prendo innanzi a Dio con coscienza, e siccome so che Lui mi prende sempre in parola, metterà alla prova la mia fedeltà ma non temo!

Auguro anche a te un reale "S. Natale in Gesù". Unita nel cuore di Maria,

Buon Natale
     Santa

Lettera XIII * A Bruna Casali *
Palo del Colle, 21 Febbraio 1988

Carissima Bruna,
eccomi finalmente a scriverti. Avevo già cominciato una volta, ma poi non sono riuscita a terminare la lettera.

Come stai? Questo sarà, per te, un periodo di lavoro intenso che sicuramente precede uno che richiede ancora più energie. Io sto abbastanza bene fisicamente, ma sono un po' stanca psichicamente perché come tu sai, sto cercando di capire qual é la strada giusta per me.

Sono stata molto contenta di averti rivisto e sinceramente non mi aspettavo che mi scrivessi prima di partire. Questo mi ha dato conferma del fatto che c'è qualcuno che si preoccupa per me e mi sta vicino.

È un periodo in cui il Signore mi sta riempiendo di Grazie: prima la tua venuta e poi quella del padre che è stata veramente salutare. Mi rendo conto sempre più di quanto l'Eterno Padre ami ciascuno di noi in modo tutto speciale, dando ad ognuno ciò di cui necessita, cominciando col donare Maria.

Sì, mi rendo conto che se non avessi scoperto, conosciuto l'Immacolata non avrei mai capito la grandezza di Dio e la Sua Onnipotenza. Se penso che aver scelto di prendere Maria nella mia vita mi ha portata a fare delle scelte che non avrei nemmeno lontanamente pensato di fare, capisco e colgo la veridicità delle parole del Signore quando dice che le Sue strade non sono le nostre e i Suoi pensieri non sono i nostri pensieri.

Tu dici che mi vedi come la figura di Giovanni, ma sinceramente non penso di essere come lui. Purtroppo sono abituata a ragionare molto prima di fare una scelta, di prendere una decisione e così sto facendo in questo momento.

Sento che c'è qualcosa che può dare un senso alla mia vita, che c'è un Amore (che va al di là di ogni amore umano) che vuole essere ricambiato ed io invece sono qui a pensare a quello che lascio, a quello che guadagno, a quanto soffrirò, a quanto soffriranno gli altri.

Tante volte mi dico che sono una stupida perché ho le facoltà per capire cosa il Signore vuole e per agire di conseguenza e invece sono qui a fare il pari e dispari.

Il padre mi dice di essere serena in questo periodo ma non ci riesco perché so che c'è Qualcuno che aspetta una risposta e mi sembra quasi di tenerlo in sospeso. È come se un ragazzo mi avesse detto che mi ama e gli avessi risposto: "Sì ti voglio bene anch'io ma vediamo se c'è qualcosa di meglio". Capisco che non c'è un'urgenza immediata, ma è anche una questione di lealtà, di sincerità e soprattutto di amore sincero pronto a tutto.

Sai, Bruna, tante volte quando penso a quello che il Signore può stare chiedendomi e ai dubbi e calcoli che faccio, penso a come deve essere bella la sensazione che si deve provare nel momento in cui si è detto sì e si sta sul treno pronta a cominciare una nuova vita. Sì, il dolore del distacco (scusa il cambio di penna) deve essere molto grande perché la parte umana è forte, ma deve essere altrettanto grande la gioia di avere dato tutto e rischiato tutto per il tutto.

Quello che sto chiedendo in questo periodo è che non faccia più tanti ragionamenti ma ami veramente col cuore perché solo così potrò essere serena ed essere in grado di fare la mia valigia e partire. L'altra sera con i miei genitori si parlava di vocazioni e mamma mi diceva: "Secondo me le missionarie ti faranno diventare una di loro" ed io sfacciatamente ho risposto che in questo periodo sto cercando di capire se è questo che il Signore vuole da me. Avresti dovuto vedere la faccia di mia madre!! Lei è contenta che ci siano le missionarie ma questa "calamità" non deve colpire la sua famiglia. Dice che il massimo a cui una madre aspira è vedere una figlia sistemata con un marito, dei figli... "Si può essere missionaria anche facendo la mamma di famiglia" dice lei.

Abbiamo discusso a lungo sulla diversità delle vocazioni e per fortuna c'era Rosa che mi appoggiava. Papà non ha parlato per niente, ma alla fine ha detto: "Ormai è convinta di quello che dice". Vorrei tanto che il Signore desse altre opportunità per parlare con loro di quello che sto vivendo in questo momento e farli partecipi della mia vita senza doverli mettere, un giorno, di fronte ad una scelta che, vorranno o no, dovranno accettare. Sono contenta di essere riuscita a parlare un po' con te e ti chiedo di pregare per me, perché Maria mi aiuti veramente in questo anno a capire la volontà di Dio su di me.

Ti abbraccio,
     Santa

Lettera XIV * A Danilo Sasso *
Palo del Colle, 10 Aprile 1988

Carissimo Danilo,
può sembrarti strano che ti scriva, oggi e a quest'ora, ma sentivo di doverlo fare per esserti un po' più vicina. In questo momento starai soffrendo tanto e penso che debba sentire come se al tuo cuore manchi un pezzo, ma invece sono sicura che il tuo cuore ora è ancora più grande, più pronto ad amare.

A Messa, oggi, insieme al dolore si coglieva qualcosa che andava al di là delle sensazioni umane: la liturgia parlava di Gesù che si mostra agli apostoli ed era parlare di tuo padre di fronte al Signore e della sua gioia nel poterlo guardare negli occhi. Credo proprio che ci sia gran festa in paradiso oggi.

Sapevo che tuo padre era una persona in gamba ed il suo ultimo dono fatto al prossimo sicuramente avrà riempito di tenerezza il cuore di Dio.

Ti sarai chiesto, forse, che senso ha vivere o morire e credo sia difficile aiutarti a dare una risposta, ma ho una certezza dentro: siamo qui per guadagnarci il paradiso e la gioia dell'eternità.

Oggi, a Messa, pensavo a come in effetti dovremmo imparare a vivere gratuitamente, senza far calcoli, senza legarci alle cose, senza attaccarci a ciò che siamo, alla nostra vita, perché la vita è qualcosa che Dio ti dà da tenere, da far fruttificare (come la parabola dei talenti) e alla fine Lui ti chiede di ritornare alla Sua casa con il tuo guadagno: noi non ci apparteniamo!

Non deve spaventarti questa frase, ma dare la certezza che c'è Chi riesce a fare sempre qualcosa di molto più grande di noi, Qualcuno al quale si è legati da un vincolo di vita. In questo momento tu stai soffrendo, ma questa sofferenza porterà i suoi frutti che certamente ora non siamo in grado di vedere, ma ci saranno.

Prima di te Qualcuno ha sofferto come e più di te. Gesù, oltre al dolore fisico più grande che potesse sentire sulla croce ne ha provato uno forse ancora più grande: si è sentito abbandonato dal Padre ed ha gridato a Luicon tutte le forze che gli restavano, ma poi si è abbandonato in Luied è risorto!

Nella tua sofferenza, nel tuo dolore, sappi anche tu abbandonare la tua anima in Dio e Lui farà risorgere te e chi ti ama e ti sta accanto.

Non ti dico di essere forte per tua madre, per Antonella, ma ti dico di fidarti di Dio senza cercare di capire ciò che la nostra mente non riesce a comprendere e solo così troverai la forza per ricominciare ed aiutare gli altri a sperare, a credere.

Forse non è quello che avrei voluto dirti, ma è quello che in questo momento ho nel cuore e spero che possa aiutarti un po'. Sappi, comunque, che ho affidato tuo padre alle mani e al cuore dell'Immacolata, ma ho affidato soprattutto te. Non temere di rivolgerti a lei senza che ti ascolti! Offri il tuo dolore a lei e sarà trasformato nelle sue mani e offerto a Dio e... sarai ricompensato!

Ora ti lascio tranquillo, promettendoti che con Rosa cercherò di venire a trovarti.
Ti sono vicina.

Un abbraccio,
     Santa

Lettere V - VII Lettere XV - XXI

E-mail: gesunuovo@yahoo.it

Home Page
Santa Scorese

Home Page
"Orizzonti dello Spirito"