Su ali
d'aquila

 

Testimonianze su
Santa Scorese
   (1968 - 1991)

"Foglio di collegamento" n.1 - Novembre 1993 - II parte


* Parte I: Nota introduttiva -- Modelli e valori -- Il breve viaggio -- L'essenziale è invisibile agli occhi -- Riflessione ad alta voce * Parte II: Cronaca bianco-rossa -- Lo dicono P.Faccenda e Carmencita -- La vita è troppo bella -- La tua risposta: "Ama!" -- Dio al primo posto -- Un amore più grande -- "Ti devo proprio abbracciare!" -- Un compleanno speciale -- Eccezionale nella sua normalità

Cronaca bianco-rossa (Chicco)

Un fatto di cronaca. Anno 1991. Se ne leggono tanti. Ce ne sono tante di queste ragazze che subiscono la "libertà" degli uomini. Ci si piange sopra, si depreca. Poi tutto come prima.

Ma se fosse vero, come è vero, che un Tizio ha lasciato detto che Santa gli avrebbe confidato: "Se mi capita qualche cosa di irreparabile, devi sapere che intendo dire il mio Sì a Gesù" (1 ), allora la morte violenta di questa bravissima ragazza pugliese avrebbe un’altra dimensione, dovrebbe essere letta in un’altra ottica. Cioè il martirio.

Perché è martire non chi muore per la purezza, ma chi muore per Gesù. Che poi Santa volesse o non volesse morire, è un altro discorso. Non è il morire che conta, ma il perché si muore.

Che anzi, vi è obbligo di opporsi al carnefice, ma nel caso si subisca, allora occorre eleggere la morte come oblazione al Signore. Santa ci fa pensare. Che vuole Dio per Santa?

Il "Foglio di collegamento" degli "Amici di Santa"
di Novembre 1993

Lo dicono Padre Faccenda e Carmencita

"Sì, la conoscevo, Santa: il cui nome stesso era un presagio di quella che sarebbe stata la sua vita e indicava un programma intessuto di bontà, di carica e di futuro che forse l'avrebbe condotta a consacrarsi per sempre a Maria.

Sì, conoscevo Santa, e l’ammiravo quando le sue lettere sprizzavano purezza e la sua mente sognava di consacrare la sua vita per il bene dei fratelli, per la gioia di chi le viveva accanto, per rendere sempre più bella e attraente la liturgia della chiesa parrocchiale e sempre più invitante il movimento mariano di cui faceva parte e a cui era affezionata come a una famiglia da cui veniva riamata.

Oh, se la conoscevo Santa Scorese, quando mi rivolgeva le sue molteplici domande, quando cercava dl risolvere intimi problemi, quando mi parlava con affetto e devozione del suo confessore, quando prometteva di essere fedele alla Comunione, alla preghiera e alla meditazione.

"Ancora una volta il Signore mi sta dicendo che non si è stancato di essere mio Padre, e quindi non condanna i miei limiti, le mie incapacità, i miei molti fallimenti", scriveva poco tempo fa ad una sua compagna missionaria."
(P.Luigi Faccenda - Borgonuovo di Pontecchio Marconi, Bologna)

"Già da tempo vado riflettendo personalmente sul valore della vita di Santa e sull’efficacia della Sua testimonianza di Fede".
(Carmencita M.Picaro - Legnano, Milano)

La vita è troppo bella (Angela)

Le parole che G.Basadonna esprime in questo suo ‘messaggio" (tratto da Inventa la tua vita) trasmettono un significato che da molti è dato per scontato: non sempre si crede che la vita sia così bella da non doverla sciupare.

Messaggio

Amico, è troppo bella la vita.
È tua. Carica di promesse e di attese,
ricca di amore, di gioia, di speranza.

È la tua unica possibilità
aperta all’oggi e al domani,
a te e agli altri
con immensi spazi di novità.
Inventa la tua vita,
costruisci ciò che vuoi essere.

Amico,
è dura, buia, difficile
la strada della tua vita.

Vorresti fermarti, non lottare più,
lasciare agli altri il timone
della tua barca, entrare
nelle correnti più forti,
nasconderti nella massa
anonima e grigia;

vorresti giustificare la tua resa
con scuse assurde,
con teorie contrabbandate
come furbizia o destino.

Le parole devono sempre esprimere i nostri pensieri e i nostri sentimenti. In tal caso saranno parole vere. Così possiamo dire che anche una vita vissuta intensamente ci farà capire quanto essa sia bella, una bellezza che si scopre soltanto andando oltre i limiti che ogni superficiale apparenza ci impone.

La quotidianità della nostra realtà ci immerge in un turbine che rischia di farci perdere il vero senso del nostro essere e di tutte le relazioni umane necessarie perché questo possa svilupparsi pienamente.

Il nostro intento nel presentarvi questo giornale è dimostrare come tutto ciò sia possibile nella vita di ognuno di noi.

Una testimonianza? La vita di Santa, che silenziosamente è riuscita a lanciare questo messaggio, la cui eco continua a risuonare, impressa in tutti quelli che l’hanno conosciuta.

La tua risposta: "Ama!" (Roby)

Leggere il Tuo diario è stato per me un ritorno alle origini; come l’arcobaleno dopo il temporale. In piena crisi spirituale, lontano da Dio, ormai da tre mesi, con l’anima in tempesta perché comunque assetata di Dio, sei giunta Tu con la tua coerenza, col Tuo Amore sconfinato verso Gesù Abbandonato presente, non solo in te, ma anche nel prossimo, con il tuo amore verso Maria, a richiamarmi verso l’essenziale, a tendermi ancora la mano.

Oggi come allora, tu arrivi provvidenzialmente e con parole chiare torni a ripetermi che Dio mi ama, che Dio mi chiama per ritornare, come il Figliol prodigo, a Casa. Torno a ripetermi che Dio è amore e che tu sei lo strumento più prezioso, più chiaro, unico, di cui Egli si è servito per richiamarmi a Sé.

Santa, io non so come ringraziarti o come ringraziarLo.
Tu mi hai fatto capire, e mi dai diretta testimonianza, che l’amore è eterno, che non muore. Tu sei presente nella mia vita, proprio come in passato.

Ti ritrovo accanto nei momenti più importanti: con il tuo passaggio hai fatto luce in me, hai infiammato il mio cuore di amore tanto che, mai come in quel momento, io ho capito che dovevo essere una Gen.

La mia vita è cambiata da quel 16 marzo. Abbracciando il dolore per la tua partenza in cielo, io ho scoperto che la morte non pone fine all’amore, e ancora oggi ne ho conferma, perché tu sai aiutarmi sempre al momento giusto.

Sei intervenuta tante altre volte da allora, e per me è una gioia sapere che lassù in cielo ci sei tu che mi vuoi bene, che intercedi per me e che intervieni nella mia vita. Come dirti Grazie? Me l’hai data tu la risposta: amando, facendomi capacità perché Egli diventi torrente.

Ricomincio subito e con gioia nella più profonda unità, certa che solo Dio è l’unico che può donare pace alla mia anima e che può colmare il vuoto che ho dentro. Grazie Santa.

Cappella delle Missionarie dell'Immacolata-P.Kolbe
a Borgonuovo di Pontecchio Marconi (Bologna),
dove tante volte Santa si è trovata a pregare.

Dio al primo posto (Giusy)

Ho coltivato il mio rapporto con Santa per un tempo relativamente breve, pochi mesi che, comunque, mi hanno dato la possibilità di intuire la profondità del suo mondo interiore.

Le volevo molto bene: per la sua grande disponibilità, perché era una persona viva, allegra, simpatica.

Ma, soprattutto, ero stata colpita dall’intensità del suo rapporto con Dio: per lei Dio era certamente al primo posto, lo amava profondamente. Spesso mi ripeteva che le capitava anche di "litigare" con Dio, soprattutto quando Lui sconvolgeva i suoi progetti. Ma poi era sempre pronta a riscoprire la pienezza dell’amore che li univa: si sentiva profondamente amata da Dio, in modo esclusivo, e con lo stesso amore lo ricambiava.

Una volta mi disse che il suo più grande rammarico era di non riuscire sempre a vivere l’amore che sentiva a causa dei suoi limiti e della sua debolezza; ma poi aggiunse che era infinitamente grata a Dio perché la amava nonostante la sua piccolezza e che questo le infondeva gioia e serenità, sentimenti che sempre si sforzava di comunicare a chi le stava accanto.
Ringrazio Dio con tutto il cuore per avermi donato la sua amicizia.

Un amore più grande (Pasquina)

Ho conosciuto Santa all’università, e pur non avendo avuto molto tempo e occasione per approfondire la nostra amicizia, capii subito che era una persona "speciale". La sua disponibilità, la sua sincerità, la sua correttezza la resero ai miei occhi una persona degna di fiducia, una fiducia che non è mai venuta meno. Dalle sue parole, dai suoi atteggiamenti traspariva una sensibilità umana fuori del comune.

In realtà penso che Santa fosse partecipe di un Amore più grande, che le permetteva di mettere in comunione questo Amore con chiunque la circondasse.

"Ti devo proprio abbracciare" (Paola)

"La mia vita come un flauto è piena di buchi…
la "Sua" musica non sempre
passando attraverso me
solleva i miei fratelli…

Tenterò in futuro di essere per loro
più ritmo e più melodia
di quanto non sia stata in passato:
la dolce musica accompagni il loro camminare,
allegria semplice ai loro passi stanchi.."

Ancora scusa e buon compleanno!!

Avevo scritto queste frasi sul frontespizio della "Fiaccola d'amore" di H.Hesse, per farmi perdonare un lungo periodo di silenzi e sguardi tristi.

Santa le lesse a voce alta, sorrise... "Non l’ho fatto mai - disse dopo un po’ - ma questa volta ti devo proprio abbracciare!!"

Un abbraccio che non dimenticherò.

Un compleanno speciale (Argentina)

Un ricordo di Santa?… E’ difficile concentrarlo in un flash, perché quello che di lei conservo non si può esprimere facilmente a parole: l’immagine di una ragazza assolutamente normale, ma nello stesso tempo speciale come tutte le persone che hanno scelto come centro della loro vita l’assoluto.

Mi piace, perciò, ricordarla attraverso un suo messaggio di auguri per un mio compleanno: "Che tu possa oggi cantare il tuo magnificat per tutti i prodigi che il Signore ha compiuto in te in questi anni".

Ecco, per me Santa era soprattutto questo: una persona con dentro una grande sete di Dio e, perciò, capace di aperture straordinarie verso il trascendente anche in una occasione così normale come un compleanno.

Eccezionale nella sua normalità (Isabella)

Non potrei raccontare episodi speciali condivisi con Santa: non ho avuto la fortuna di esserle vicina abbastanza spesso e di comunicare con lei in "profondità". Ho scolpita nella mente solo una sua frase, detta nell’ultima catechesi: "Parliamo sempre di carità, ma chi di noi ha aderito concretamente all’invito di Oronzo? (responsabile Caritas parrocchiale) Nessuno!"

Quella sera ero convinta che nessuno di noi avesse mostrato reale interesse per i problemi di cui parlava Oronzo. Erano passati mesi senza alcun risultato, nonostante l’entusiasmo comune di un primo momento. Io credevo fosse così, ma lei, Santa, aveva risposto all’appello: aveva dedicato tutte le sue energie per aiutare una giovane famiglia in difficoltà. Non sapevo niente di tutto questo e, come me, tanti altri nel gruppo non conoscevano il suo impegno. In quell’ultima catechesi lei non ne fece il minimo accenno.

Se per me, quella sera, furono un richiamo forte le sue parole, non so spiegare ciò che provai quando, in seguito, conobbi i fatti di cui si era resa protagonista.

Ora so, dai racconti ascoltati dopo la sua morte, che Santa era una persona eccezionale, pur nella sua normalità.


Nota:
1.
Parole rivolte al suo padre spirituale, Don Tino Lucariello.


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"Su ali d'aquila" n.1 - Novembre 1993 - I parte "Su ali d'aquila" n.2 - Marzo 1994

E-mail: gesunuovo@yahoo.it

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