Su ali |
Testimonianze su "Foglio di collegamento" n.1 - Novembre 1993 - I parte |
* Parte I: Nota introduttiva -- Modelli e valori -- Il breve viaggio -- L'essenziale è invisibile agli occhi -- Riflessione ad alta voce * Parte II: Cronaca bianco-rossa -- Lo dicono P.Faccenda e Carmencita -- La vita è troppo bella -- La tua risposta: "Ama!" -- Dio al primo posto -- Un amore più grande -- "Ti devo proprio abbracciare!" -- Un compleanno speciale -- Eccezionale nella sua normalità
Nota introduttiva (Egidio Ridolfo s.j.)
Grande fu lo sconcerto e l'impressione seguita alla tragica fine di Santa Scorese, come testimoniano le cronache di quel periodo, su quotidiani, settimanali e programmi televisivi. Anche perché fu subito chiaro che non era certo un "delitto passionale", ma l'ultimo episodio di una vera persecuzione, durata tre anni, da parte di uno psicopatico che oltretutto avrebbe preteso da Santa la rinuncia alla sua fede in Cristo e alle sue molteplici attività legate al suo essere cristiana.
Per questo quello di Santa Scorese si configura come autentico martirio: testimonianza cioè fino al sangue della sua appartenenza a Cristo, a cui aveva da tempo consacrato la sua giovane vita.
nel 1987 |
Dopo la sua morte si costituì il gruppo "Amici di Santa", per raccogliere le testimonianze di quanti l'avevano conosciuta, ed erano veramente tanti, se si tiene presente il suo inserimento nel movimento dei Focolari di Chiara Lubich, il suo crescente coinvolgimento tra le Missionarie dell'Immacolata-Padre Kolbe, la partecipazione attiva alle attività della sua parrocchia e della chiesa di S.Francesco, partecipazione al Coro, attività di catechesi, impegno sociale e caritativo, visite ai malati, anziani, famiglie in difficoltà, senza dimenticare il suo essersi offerta come volontaria nella Croce Rossa.
Di Santa si ricordarono anche tanti che l'avevano avuta come compagna di scuola o di università, specie i compagni del Liceo Classico "Flacco" di Bari, tra cui alcuni che, pur non condividendo la sua fede cristiana, avevano ammirato la coerenza, l'impegno e la determinazione che Santa mostrava quando in classe si parlava di temi inerenti la filosofia e la religione.
Il gruppo degli "Amici di Santa" pubblicò alcuni Fogli di collegamento, dal titolo "Su ali d'aquila", con queste diverse testimonianze, dal novembre 1993 fino a marzo del 1996.
Poi intervenne la Diocesi di Bari, che avviò la raccolta dei documenti e delle testimonianze dando inizio al processo diocesano per la causa di beatificazione, che si è concluso il 7 settembre 1998 (vedi in proposito la pagina: L'avvio del processo di Beatificazione della Serva di Dio Santa Scorese).
Riportiamo qui - quasi integralmente - le testimonianze raccolte dagli "Amici di Santa", iniziando con il Foglio di collegamento del Novembre 1993 (1).
Editoriale: Modelli e valori
Ognuno si sceglie i propri modelli di vita. Di cui abbiamo bisogno. In qualcuno dobbiamo identificarci. Qualcuno che incarna i nostri ideali, che rappresenti il nostro punto di riferimento, a cui rapportarci e riferirci. Vi è chi assume come proprio modello il campione di calcio, chi si ispira alla star del cinema, chi imita il big della canzone, chi si rifà al vip della mondanità.
La scelta, ovviamente, dipende dalla gerarchia dei valori. Noi abbiamo scelto di riconoscerci in Santa Scorese, che ha testimoniato e coraggiosamente perseguito i valori cristiani, vivendo intensamente il messaggio che Cristo ci ha lasciato.
La bontà divina ha voluto sollevare Lei su ali d’aquila, ed ora Santa, dall’alto dei cieli, ci indica un cammino, ci propone un percorso che va conosciuto e fatto conoscere. Perché non si pone la fiaccola sotto il moggio, ma la si mette alta sul monte perché illumini la strada di tutti.
Questa la motivazione di questo foglio di collegamento: conoscere l’intensa spiritualità di Santa, raccogliere documentazione e testimonianze sulla sua breve ma intensa esistenza, diffonderne l’esempio e i valori da Lei incarnati fino all’eroismo.
Gli amici di Santa
"Chi perderà la propria vita per me, |
"...E ti rialzerò, ti solleverò, Sono parole del Deuteronomio (Cap.32,11) che costituiscono il ritornello nel canto del Salmo 90, uno dei salmi che più piacevano a Santa. Le piacevano particolarmente quelle parole che ribadivano l’impegno di Dio nei suoi confronti. Dio ha mantenuto la Sua promessa ed ora Santa brilla come il sole nel cielo e vive nelle mani di Dio. A quelle parole abbiamo voluto richiamarci nella testata di questo foglio. |
Il breve viaggio, la meta sicura di Santa
Nella tarda serata di venerdì 15 marzo 1991, dopo anni di ossessivi inseguimenti, una mano assassina stroncava la giovane vita di Santa Scorese. Aveva 23 anni. Era nata il 6 febbraio 1968 a Bari dove aveva frequentato le scuole dell’obbligo e aveva conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico "O. Flacco". Poi si era iscritta all’Università e frequentava la Facoltà di Magistero.
Seguiva gli studi con ottimi risultati, ma la sua meta era altrove. Prestava opera di volontariato alla Croce Rossa Italiana. Partecipava attivamente alla vita del movimento Gen 2 di Chiara Lubich; frequentava assiduamente l'istituto delle Missionarie dell’Immacolata di padre Kolbe a Palese. Aveva deciso di rendersi completamente disponibile a Dio, docile alla sua volontà.
"Ho detto di sì a Gesù tra la gioia e le lacrime - scrisse nel suo diario - Io ho deciso che mi tuffo in questa avventura... Non so cosa mi farà fare, dove mi manderà, ma voglio fidarmi di Lui fino in fondo, anche se oggi mentre ci ripensavo non mi sembrava vero, pur sentendo la gioia, e mi veniva da guardare i miei piedi che cominciavano a camminare sull’acqua come Pietro. So che tante volte mi capiterà di affondare, ma il mio salvagente è unico!!!".
Cercava solo di capire quale fosse esattamente il piano di Dio su di lei. Nel frattempo prestava la sua esemplare azione nel centro parrocchiale. Non le è stato consentito di realizzare i suoi progetti. Ma era convinta, e lo ha scritto, che: "siamo stati fatti per cieli più alti di quello che vediamo e la terra non è altro che solo il ‘mezzo’ per poter conquistare la santità". È a quella meta che Santa puntava.
"L’essenziale è invisibile agli occhi" (Angela)
Le parole di questo messaggio possono risuonare un po' facili, un po' sognate, perché è la realtà da cui siamo circondati che ci spinge a pensarla in questo modo. Si, è proprio vero, le circostanze - dalle più dirette che viviamo alle più distanti - non fanno altro che vibrare colpi, sconfiggere le nostre speranze, le potenzialità costruttive che caratterizzano l’uomo, la dignità di uomo.
Ma se ci fermassimo un attimo e ci dessimo un momento di tregua. ci accorgeremmo che questa realtà è prima di tutto la nostra vita, il nostro modo di essere. È una realtà fatta di uomini, ognuno con la sua personalità, ed è per questo che non dobbiamo lasciarci trascinare, ma farci guidare da quei valori, quei sentimenti che sono insiti nella nostra natura e nessuno può privarcene. Abbiamo il dovere di scoprirli e viverli, perché poi possiamo renderci conto che sono i nostri diritti alla vita, sono la nostra parte essenziale.
‘L’essenziale è invisibile agli occhi’: è così che si esprime Sant’ Exupery nel Piccolo Principe. L’essenziale è costituito da ciò che è dentro di noi, l’amore, l’amicizia, sentimenti e valori che vanno vissuti nel modo più autentico ed è solo vivendo che viene fuori l’autenticità.
Queste parole hanno segnato la vita di una ragazza, un’ "amica" che ha vissuto la sua vita intensamente e alla continua ricerca di come esprimere l’amore, la sincerità, la gioia di vivere che hanno caratterizzato il suo essere.
Queste pagine non vogliono essere un semplice trasmettere messaggi, un raccontare la storia di una persona. Il nostro intento è tutt’altro. Parlarvi di Santa - questo è il nome della nostra amica - è parlare di una testimonianza di vita vissuta nell’amore, i cui risultali sono riscontrabili nella nostra presenza in questo momento nel comunicarvi ciò.
Insieme possiamo renderci conto di come gli ideali diventano realtà e come è possibile ‘essere coerenti’ con se stessi e con gli altri.
Riflessione ad alta voce (Lodovico)
La titolazione non deve piacere molto. Riflettere non è dei nostri tempi. Meglio l'improvvisazione, la spontaneità. Ma perché lambiccarsi il cervello? L’uomo deve essere spontaneo. Chi scrive, siccome non è molto giovane, l’ha pensata sempre così. Ed ha sbagliato.
Riflettere in fondo non è altro che silenzio. E il silenzio è bello, piace. Se non è troppo. Mai, per la verità, sono stato tanto con me stesso come quando ho fatto silenzio. Mi era venuta la smania di stare sempre con gli altri. Alla fine non sapevo più dove io ero e con chi ero.
Fatto sta che a leggere un fatto di cronaca come la morte di Santa Scorese, mi è venuta la voglia di saperne di più, di andare in fondo, di vedere se valeva la pena vivere o morire come Santa.
Santa non lo era che di nome, non nel terribile quotidiano, ma, la poverina, ci teneva ad uscire dal pantano, ad emergere, ad alzare lo sguardo. Questo mi piaceva. Perché i santi prefabbricati non sono belli.
Come un lampo nella mente, mi è parso che Santa è diventata santa, ma perché Dio l’ha fatta tale. Non lei. Allora si trattava di riconoscere le opere di Dio, non tanto quelle dell’uomo.
Mi spiego: non è stata, Santa, un robot nelle mani del Signore. Come se si fosse preso lo sfizio di farne un Suo capolavoro contro la volontà della ragazza. Ci ho visto un intreccio ben congegnato tra Lui e Lei. Brava Santa!
* Parte I: Nota introduttiva -- Modelli e valori -- Il breve viaggio -- L'essenziale è invisibile agli occhi -- Riflessione ad alta voce * Parte II: Cronaca bianco-rossa -- Lo dicono P.Faccenda e Carmencita -- La vita è troppo bella -- La tua risposta: "Ama!" -- Dio al primo posto -- Un amore più grande -- "Ti devo proprio abbracciare!" -- Un compleanno speciale -- Eccezionale nella sua normalità
"Su ali d'aquila" n.1 - Novembre 1993 - II parte |
"Orizzonti dello Spirito" |