Santa Scorese:
la figlia di un'Agente di Polizia di Bari
verso la beatificazione

Egidio Ridolfo s.j.

Nostra contemporanea -- Formazione umana e cristiana -- Lo studio per un attivo ruolo sociale -- Iniziative di solidarietà -- L'incontro con Carmencita Picaro e la figura di P.Kolbe -- Studi universitari -- L'ora della Croce: la persecuzione e il martirio -- La scoperta del Diario -- Verso la beatificazione

Nostra contemporanea

Santa Scorese è una ragazza di Bari per la quale la Diocesi ha avviato il processo di beatificazione. Una breve intensa vita, appena 23 anni, stroncata tragicamente da uno psicopatico che la perseguitava e che le tese un agguato mortale il 16 marzo del 1991. E' nostra contemporanea, nata nel 1968, l'anno simbolo di tanti fermenti che hanno scosso la società e specialmente il mondo giovanile. Per chi l'avesse incontrata negli anni '80, durante i suoi studi liceali e poi all'università, Santa appariva una ragazza come tante altre, eppure - stando alle testimonianze - bastava parlarle per capire come si impegnasse particolarmente per un ideale, insieme o in contrapposizione ad altri coetanei.

Via Dante a Bari. La famiglia Scorese ha abitato in un appartamento del primo edificio a destra

Era inserita particolarmente in alcuni movimenti cattolici, ma conservava un suo spirito di indipendenza perché quello che veramente la interessava era la ricerca appassionata della "Verità", delle "ragioni della fede". Era contemporaneamente ricerca sulla sua "vera identità", come donna e come cristiana, in un dialogo ricercato e non sempre "tranquillo" con la Presenza divina che la preghiera le faceva scoprire dentro di sé, che sulla scorta di S.Agostino scopriva essere non qualcosa di astratto ma una "Persona" che la interpellava e cercava una sua libera risposta. Tutto questo si traduceva in una accentuazione e purificazione della sua "naturale" propensione alla solidarietà, mediante atti e iniziative concrete autonome o portate avanti insieme ai movimenti cui aderiva.

Il padre, Pietro Scorese, era un'Agente di Polizia di Bari, spesso impegnato con i colleghi in servizi di sicurezza sul territorio ed emergenze di ordine pubblico, che si sa richiedono alle Forze dell'Ordine un lavoro che mette a dura prova la loro costante attività. Così capitava che per cause di servizio era costretto ad essere assente da casa anche in quei momenti "forti" in cui le famiglie amano ritrovarsi insieme, come l'ultimo giorno dell'anno...

Abitava nel quartiere "Libertà" di Bari, una zona "difficile" anche adesso. La madre di Santa - Angela aveva educato lei e la sorella maggiore ad amare la schiettezza e la verità, a non mentire anche quando questo poteva metterle in posizione "scomoda". Il lavoro in Polizia del padre rafforzava questo anelito di dirittura morale, di disponibilità al sacrificio e ad affrontare anche quelle situazioni "impreviste" cui prima a poi tutti siamo messi di fronte.

Formazione umana e cristiana

Santa ricevette la prima formazione cristiana dalla frequenza attiva dell'Oratorio salesiano della chiesa del "Redentore", che era anche la sua parrocchia. Vi si recava il più delle volte insieme alla sorella Rosa Maria, di poco più grande di lei. Tra le due sorelle c'è sempre stata una sintonia profonda, approfondita negli anni, nonostante le differenza di carattere.

Caratteristica di S.Giovanni Bosco e dei Salesiani è una forte devozione a "Maria Ausiliatrice", ed è certo in questi anni che inizia a svilupparsi la profonda devozione mariana tipica della spiritualità di Santa Scorese. In quegli anni il parroco era Don Rosario Adamo, cui si deve l'avere subito intuito in Santa un "progetto particolare" da parte del Signore. In realtà il Signore ha "progetti personalizzati" per ognuno di noi, ma non sempre si risponde liberamente al suo appello e si "collabora" con Lui, e ancor meno con quella generosità che caratterizzò già la prima giovinezza di Santa Scorese. Don Rosario venne poi trasferito, quando Santa era ancora adolescente, in un'altra città pugliese, ma il dialogo non solo non si arrestò, ma continuò in forma più profonda attraverso un frequente scambio epistolare.

Le prime lettere di Santa a Don Rosario sono state scritte alla fine della Scuola Media, ed è incredibile la maturità e vivacità d'intelligenza che evidenziano, come è notevole la correttezza del suo esprimersi, frutto del tempo regolare che ogni giorno dedicava allo studio. Tanto che Don Rosario volle conservare queste lettere, ed è solo grazie a questa sua "preveggenza" che sono giunte fino a noi.

Il rendimento scolastico di Santa era ottimo, i compagni la ricordano attiva nei dibattiti in classe, anche combattiva quando interveniva su problemi di fede, cosa che la esponeva a critiche di "reazionaria" o peggio... specie da parte di un compagno che propugnava idee marxiste come soluzione ad ogni problema sociale. Un'altra compagna la ferì un giorno dicendole che era solo "la figlia di un poliziotto"... Santa non era tipo da lasciarsi intimorire, e anche aiutata dai consigli della madre, con la quale c'era un dialogo sincero e aperto, si disse anzi fiera della professione di suo padre, che nonostante non avesse un gran reddito lottava e spesso metteva a rischio la sua vita per assicurare una vita sociale più serena e degna per tutti.

Lo studio per un attivo ruolo sociale

Lo studio assiduo non era comunque per Santa un semplice mezzo per arrivare ad un diploma di maturità. Anche per l'influenza dello zio, insegnante e impegnato in ambito culturale, prese ad appassionarsi alle materie oggetto di studio, e già alla fine della scuola media comprese che delle solide basi di studio costituivano un reale "patrimonio personale" che - come lei esprime nel Diario - sarebbe stato sempre suo, un "vero tesoro" che poteva permetterle di svolgere domani un ruolo attivo e positivo nella vita sociale.

Sapeva bene dei sacrifici economici che i genitori facevano per lei e la sorella, per permettere loro di studiare, e questo le faceva accettare anche la rinuncia a spese superflue, o a vacanze che non fossero quelle presso i parenti (il papà è originario di Muro Lucano, in Basilicata). Santa non si faceva un problema per questo, e alcune foto la ritraggono simpaticamente allegra durante una "gita della domenica" con i genitori a S.Maria di Leuca.

In questa come in tante altre foto lo sguardo e l'atteggiamento di Santa, anche quando si trattava di semplici foto con gli amici, mostra come fosse una di quelle giovani che - come dice S.Agostino - hanno compreso che la nostra vita è preziosa agli occhi del Signore, hanno "scoperto" la Sua misteriosa ma reale Presenza nel profondo dell'anima, e di fronte a questo ogni attrattiva e "divertimento" esterno assume un valore relativo...

Iniziative di solidarietà

Santa Scorese promise dunque a se stessa che si sarebbe impegnata al massimo nello studio, ma intanto già metteva in atto piccoli gesti concreti di carità cristiana, quelli che la sua fervida fantasia le faceva escogitare, o che venivano da iniziative dei movimenti che frequentava: le "Missionarie dell'Immacolata" - che si ispirano a S.Massimiliano Maria Kolbe - e il gruppo "Gen" del movimento dei Focolari di Chiara Lubich.

S.Massimiliano Maria Kolbe, martire ad Aschwitz il 10 agosto 1941, ha molto influito sulla crescita spirituale di Santa Scorese.

Si è accennato dei suoi dibattiti in classe al liceo classico "Orazio Flacco" che frequentava, ma se Santa non condivideva sempre le argomentazioni di alcuni compagni, non per questo li considerava "nemici"... Lo dimostrò aiutando il compagno di classe "marxista" che più la avversava, quando questi si mise nei guai con la Polizia durante una delle tante manifestazioni in strada - blocchi stradali compresi - che avvenivano con frequenza in quegli anni. Grazie all'interessamento di Santa quel giovane venne rilasciato... ma solo dopo la sua immatura e tragica fine venne a sapere che era stata proprio la sua "avversaria politica" ad averlo aiutato...

Questo stesso giovane ha poi testimoniato che se lui e Santa si trovavano su posizioni diverse su tante questioni di vita politica e sociale, nutriva per lei una autentica stima, perché ammirava il coraggio e la coerenza di questa sua compagna di liceo, "piccola" ma con tanta energia addosso! L'orizzonte di Santa, insomma, era molto più aperto dell'ordinario, di quanti si accontentano di progettare feste con gli amici o giri per i negozi del centro...

Il giudizio degli insegnanti di Santa conferma la sua molteplicità di interessi unita ad un ottimo profitto scolastico. La definiscono: "Di ottima intelligenza e con un carattere molto vivace e socievole".
Intanto i suoi progressi procedevano in parallelo anche per quanto riguarda la vita spirituale, il che non meraviglia se ricordiamo che il Signore, che è anche Somma Sapienza, ama andare incontro a quanti - come dice la Scrittura - lo cercano "con cuore sincero". E provvidenzialmente pose nel suo cammino le "persone giuste" al "momento giusto"...

L'incontro con Carmencita Picaro e la figura di P.Kolbe

Chi le fu di forte stimolo spirituale fu Carmencita Picaro, Missionaria dell'Immacolata, con la quale sviluppò una forte amicizia. Tramite Carmencita Santa si recò più volte presso la sede centrale del movimento, a Borgonuovo di Pontecchio Marconi (vicino Bologna), dove conobbe ed ebbe vari colloqui con il fondatore del movimento, il conventuale P.Luigi Faccenda (recentemente scomparso). Carmencita, che poi scriverà quella che si può definire la biografia più importante e documentata su Santa Scorese, ricorda in particolare i frequenti e lunghi colloqui spirituali con lei, che avevano come "scenario" preferito il lungomare e la scogliera della costa di Bari...

La figura di S.Massimiliano Maria Kolbe, martire ad Auschwitz, colpì profondamente Santa, così come la sua profonda devozione all'Immacolata e il lasciarsi dirigere da Lei per le mille iniziative apostoliche che mise in atto, molte all'avanguardia, come la pratica dell'evangelizzazione con l'ausilio dei "mass-media". Kolbe poi, e il Movimento delle Missionarie dell'Immacolata che a lui si ispira, le trasmise il fascino per la spiritualità francescana, per la povertà non fine a se stessa ma intesa come essenzialità di vita e di uso dei beni, confidando molto più nella Provvidenza che nelle ricchezze materiali.

P.Kolbe (nato in Polonia nel 1894), morì martire ad Auscwitz il 14 agosto del 1942, nel famigerato "bunker della fame", per aver offerto la sua vita in cambio di un altro prigioniero, un padre di famiglia. Sostenne la prova eroicamente e animò gli altri condannati infondendo loro coraggio e fiducia in Dio che presto li avrebbe liberati. La Vergine Immacolata, cui Kolbe si era votato dall'infanzia, colse la sua vita il 14 agosto, vigilia della festa che la Chiesa celebra per ricordare l'Assunzione di Maria al Cielo. Santa Scorese ebbe occasione di approfondire la figura di P.Kolbe nel 1982, quando venne canonizzato da Giovanni Paolo II.

Si conserva un Rosario consegnato a Santa in un raduno guidato dalle Missionarie: una semplicissima corona fatta di spago e con una piccola Croce di latta... Un oggetto poverissimo in apparenza, ma in realtà una grande ricchezza e un'arma potente: Santa lo portava con sé ed è stato recentemente ritrovato nella tasca di una sua "giacca-jeans"...

Dalla frequenza del "Gruppo Gen", che si può definire il ramo giovanile dei "Focolari" di Chiara Lubich, Santa mutuò diverse intuizioni spirituali, soprattutto la "spiritualità dell'unità", che si ispira ad alcune frasi di Gesù nel Vangelo, e si esprime con un tipo di linguaggio, con "sigle particolari", che ne sintetizzano alcune componenti, che Santa fece suo e ricorrono specie all'inizio del suo Diario.

A questo proposito si deve ricordare che Santa amava cantare e aveva una bella voce: per questo fece parte qualche tempo del complesso "Gen Verde 2" di Bari. Nonostante già in quegli anni fossero comuni i registratori a cassetta non abbiamo purtroppo alcuna registrazione in proposito, ma le testimonianze ci dicono come Santa anche durante le prove di canto tenesse a che tutto si svolgesse in un certo clima, secondo i principi del Movimento. Così non esitò un giorno, tra la meraviglia generale, ad interrompere bruscamente le prove perché aveva avvertito che si era scivolati nella superficialità e in un vario chiacchierare che non permetteva il realizzarsi di quel "canto-preghiera" che costituiva la peculiarità del gruppo musicale... Non poterono che darle ragione, per cui le prove furono riprese solo dopo che si era ristabilito il "clima giusto"...!

Gli studi universitari

L'Azione Cattolica, e in particolare il gruppo della sua parrocchia dello Spirito Santo a Palo del Colle (dove la famiglia si era nel frattempo trasferita) è il terzo movimento che la vide impegnata. Anche qui se Santa - come spesso è stato fatto notare - all'inizio poteva anche passare inosservata, presto emergeva per la sua partecipazione attiva e talvolta anche per le sue "provocazioni": per esempio proprio durante l'ultima riunione, a poche ore dall'agguato mortale che le fu teso, si ricorda un suo "forte" intervento nel quale faceva notare che nessuno aveva riflettuto, come era stato proposto nell'incontro precedente, sulla maniera concreta di intervenire di fronte all' "emergenza albanesi" che vide i primi massicci sbarchi proprio in quei giorni...

Santa Scorese aveva maturato la decisione di entrare a far parte delle "Missionarie dell'Immacolata-P.Kolbe", ma sia perché avvertiva di non essere ancora certa che quella fosse la volontà di Dio nei suoi confronti, ed anche per venire incontro ai desideri dei genitori, pensò che era bene rimandare ogni decisione alla fine degli studi universitari.

Dopo alcuni mesi di frequenza nella facoltà di Medicina si iscrisse a Pedagogia, e anche qui mostrò di impegnarsi seriamente. Seguiva i corsi e superava brillantemente gli esami prescritti, tanto che una docente le propose di lavorare dopo la laurea come Ricercatrice nella stessa Università, e certo sarebbe presto giunta alla meta se la violenta aggressione del 15 marzo 1991 non avesse troncato la sua giovane vita, quando aveva ancora solo 23 anni!

L'ora della Croce: la persecuzione e il martirio

Già: come mai questa fine prematura e tragica? Già dal 1989 un giovane psicopatico, che l'aveva vista casualmente leggere le Letture durante una Messa nella cattedrale di Bari, prese a seguirla ovunque, passando in breve tempo a un linguaggio violento, espresso con bigliettini o per telefono, perché mai Santa aveva voluto parlare o fermarsi un momento con lui. Iniziò per Santa un vero e lungo calvario. Lei così autonoma e felice di spostarsi liberamente con la sua piccola "Fiat 126", dovette farsi scortare dappertutto, anche all'Università, perché quel giovane sembrava onnipresente...

Santa Scorese in una delle riunioni con gli amici
che amava organizzare.

Evidentemente il padre, Agente di Polizia, fece tutti i passi necessari, si fecero denunce, diffide, diversi suoi colleghi gli davano una mano... ma si sa che con l'attuale legislazione si può far ben poco e non c'erano altri mezzi legali a disposizione. Una prima aggressione per fortuna andò a vuoto, ma la persecuzione continuava.

In simili circostanze un'altra ragazza si sarebbe depressa, chiusa in casa, isolata... ma il forte temperamento di Santa, e certamente il forte sostegno del Signore, la fecero agire diversamente, specie quando quel giovane le fece sapere che l'avrebbe "lasciata in pace" se avesse rinunciato alla sua fede e quindi ad andare in chiesa... Comprese che era come una sfida alla sua scelta cristiana, e non volle darla vinta a chi voleva "tarparle le ali", anche se le costava disturbare familiari, amici, parenti, colleghi di Polizia del padre, per questo suo dover essere accompagnata dappertutto...

Volle proseguire normalmente le sue attività e intensificare anzi la sua testimonianza cristiana, facendosi aiutare dal suo abituale confessore a far fronte a questa difficile situazione. Ci sono pagine in proposito nel suo Diario che sono particolarmente "forti", quando dialoga apertamente con Dio, anche protestando a volte... ma dicendosi certa del Suo amore e disposta a tutto, anche al supremo sacrificio. Il suo confessore abituale ha confermato che Santa, riferendogli la situazione, si rendeva ben conto del grave pericolo che correva, e ricorda queste sue parole: "Se dovesse succedermi qualcosa, sappi che io ho scelto Dio!".

Il Signore volle però, dopo averla preservata per tanto tempo, "cogliere" la sua vita, come un giovane fiore da portare nel Suo Paradiso. Permise quindi ad un certo punto che il temuto tragico epilogo avesse luogo. La sera del 15 marzo 1991 Santa - contrariamente al solito - pensò di rientrare da sola a casa, sentendosi sicura a bordo della sua utilitaria, dopo aver partecipato alla consueta riunione del gruppo giovanile di Azione Cattolica, nella Chiesa Madre di Palo del Colle. Una testimone ricorda ancora nei particolari la profonda serenità e dolcezza di Santa -abitualmente di temperamento molto vivace - nel salutare tutti, cosa ancora più incredibile ricordando gli interventi particolarmente "forti" e anche di rimprovero per una certa inerzia nel gruppo cui sopra si è accennato.

Prima di tornare a casa fece visita ad una giovane famiglia cui forniva assistenza, poi proseguì per tornare a casa. Proprio sotto la sua abitazione quel giovane, che l'attendeva nel buio, la aggredì violentemente pugnalandola più volte alle spalle, trapassando 14 volte il cappotto di montone che portava a causa della temperatura rigida. Dopo una folle corsa al Pronto Soccorso del Policlinico di Bari, e durante un'operazione "a cuore aperto", Santa Scorese cessò di vivere nelle prime ore del 16 marzo 1991. Aveva da poco compiuto 23 anni, e un testimone ha riferito delle sue ultime parole di perdono per il suo assassino.

La scoperta del Diario

Dopo la sua morte venne ritrovato il suo "Diario" spirituale, di cui nessuno supponeva l'esistenza, pagine di grande valore spirituale ma scritte con lo stile tipico, spontaneo e vivace, di una ragazza dei nostri tempi. Testimoniano la sua ricchezza umana e cristiana, fervida intelligenza e creatività, la sua crescente libera adesione a Cristo, motivata dall'amore di cui si sentiva prevenuta e di cui si meravigliava, perché non comprendeva come il Signore potesse avere interesse per una "piccola donna" come lei. Sono considerazioni, sfoghi, preghiere e stati d'animo che Santa esprime ogni tanto anche in forma poetica, espressioni tanto più belle e credibili quanto più si pensa che Santa non aveva mai pensato di renderle pubbliche. Anzi un giorno aveva scritto: "Sono sicura che queste pagine non verranno mai lette!".

E invece il Diario e la Corrispondenza di Santa, contenuti nel volume recentemente ristampato, essendosi esaurita in breve tempo la prima edizione, sta illuminando e dando coraggio e forza a tanti giovani. Il volume è edito a cura della Diocesi di Bari ed è considerato l'edizione ufficiale dei suoi Scritti. Pagine che mostrano una crescente familiarità con la Parola di Dio, che insieme all'Eucaristia e alla forte devozione mariana costituiscono il fondamento della sua vita interiore e l'anima del suo agire giorno per giorno.

Il Diario conferma le testimonianze di quanti l'hanno conosciuta personalmente, che cioè Santa non aveva certo un carattere remissivo, e condivideva anche i limiti e le fragilità di tanti giovani del nostro tempo. Questo però fa risaltare ancora di più la paziente opera del Signore per farla "crescere" e per purificare le sue motivazioni. Come Santa ha compreso e scritto, Dio l'ha accettata così com'era, con le sue imperfezioni e oscillazioni, tipiche d'altra parte della fase adolescenziale che viveva, ma poiché Santa gli ha fatto sempre più spazio nella sua vita, il Signore ha utilizzato questa sua libera adesione per proporle e poi aiutarla a raggiungere mete sempre più impegnative e a largo respiro, fino a darle la forza di donarsi completamente e - sull'esempio di Gesù - di offrire anche la sua vita, fino all'effusione del sangue, come è avvenuto per la grande schiera di giovani martiri di cui è costellata la storia ormai bimillenaria della Chiesa di Cristo.

Si può comprendere lo strazio dei genitori e della sorella per questo tragico epilogo. Il padre in particolare, che come Agente di Polizia aveva fatto di tutto per evitare il peggio, non si dava pace e ci volle del tempo - e l'aiuto dei familiari, ma anche di amici e colleghi di lavoro - per riprendersi. Fu dura tornare al lavoro in Polizia dopo una ferita così profonda. Ma se certe ferite non si rimarginano mai completamente, oggi però appare sereno, e gli dà molto conforto il recarsi regolarmente, da solo o con la consorte, al piccolo cimitero di Palo del Colle, davanti a quella lapide che racchiude i resti mortali di Santa. Certamente quando - speriamo presto - arriverà la decisione da Roma per la Beatificazione di Santa Scorese, è certo che alla solenne cerimonia sarà riservato un posto d'onore per una rappresentanza qualificata della Polizia di Stato.

La tomba di Santa nel frattempo sta divenendo sempre più oggetto di visita di persone che hanno appreso a conoscerla ed amarla Santa attraverso soprattutto i suoi Scritti, editi ufficialmente dalla Diocesi di Bari, che comprendono non solo il "Diario", ma anche la sua corrispondenza, ricca e di grande interesse. Quasi sempre non si può parlare di semplici visitatori, ma di autentici "pellegrini", che vengono per una preghiera o per un ringraziamento.

Carmencita Picaro ha giustamente scritto, nella sua biografia di Santa, che il Signore ha voluto darle - dopo tanti doni - anche "la grazia del martirio", espressione paradossale agli occhi del "mondo", perché rimanda a una "logica superiore" che non è alla portata di chi limita il proprio orizzonte a "fonti di conoscenza" solamente "orizzontali". "Quanto il cielo è lontano dalla terra, così le mie vie sovrastano le vostre", dice il Signore nella Scrittura.

Ed è appunto come "martire" (termine derivato dal greco che significa "testimone") che la Diocesi di Bari ha impostato la Causa di Beatificazione. Dopo la fase del Processo Diocesano, concluso nel 1999, il prosieguo della Causa è passato di competenza a Roma, alla Congregazione per le Cause dei Santi.

Carmela Coviello e Simona Quaranta (in secondo piano), durante la rappresentazione ispirata a Santa Scorese, tenuta a Grottaglie (Taranto) il 2 luglio 2006.

Verso la beatificazione

Dunque quel 16 marzo 1991 sembrava che tutto fosse finito... che il male sembrava aver celebrato una sua vittoria... La partecipazione alle esequie fu imponente, cosa che destò meraviglia, la notizia "fece cronaca", quotidiani e riviste ne parlarono, non sempre correttamente, anche la TV ne fece oggetto di alcune trasmissioni, poi tutto scivolò via per dar spazio ad altre "novità"…

Ma la Sacra Scrittura ci avverte che "La vita dei giusti è nelle mani del Signore". Proprio quel 16 marzo ebbe inizio, prima in sordina, poi sempre più coralmente, l' "avventura di gloria" di questa giovane ragazza pugliese, la cui vita costituisce un simbolo e un riscatto per tante ragazze e tante donne la cui dignità viene ogni giorno calpestata, sia in modo plateale come in altre forme più subdole. Santa è un altro esempio di dignità della donna così come il Signore l'ha concepita: dignità di creatura e figlia di Dio fondata - come per ogni essere umano - sull'essere creata "a Sua immagine e somiglianza".

Molti ormai possono costatare, e anzitutto Don Vito Bitetto, che è il Postulatore della Causa di Santa, il bene che il "piccolo vulcano" di Bari / Palo del Colle (come l'ha definita Carmencita Picaro) sta facendo a tante anime, specialmente a tanti giovani così bisognosi di adatti e credibili punti di riferimento umano e spirituale.

Santa Scorese comincia ad essere più conosciuta sia in Italia che all'estero, ed è sorprendente ricevere testimonianze in tal senso dai posti più impensati. Recentemente il "Teatro della Fede", di Grottaglie (Taranto), diretto da Alfredo Traversa, in modo del tutto autonomo, senza cioè alcuna sollecitazione da parte della Diocesi di Bari e ancor meno della famiglia di Santa, ha elaborato nel corso di alcuni anni una "messa in scena" ispirata alla sua "avventura di fede".

Traversa ha prodotto un lavoro di grande originalità e colpisce il fatto che ha fatto questo senza neppure conoscere il Diario di Santa, avendo come fonte solo la prima edizione della biografia - peraltro pregevole - scritta da Carmencita Picaro. Ha scelto un titolo significativo: "La scelta di Santa", e già la prima rappresentazione del luglio 2005, che ha avuto per scenario le magnifiche "Cave di Fantiano" presso Grottaglie, ha riscosso grande successo. Ultimamente, con qualche piccola variazione dovuta alla maggior conoscenza del personaggio, quest'opera di Traversa è stata rappresentata proprio a Palo del Colle e nella Sala della sua parrocchia dello Spirito Santo. E già altre richieste sono giunte da Bari e da altre località. E' da notare come la "troupe" porti avanti questo lavoro con sacrificio e senza fini di lucro.

Il diffondersi dell'interesse e del culto verso Santa Scorese ha praticamente imposto la ricomposizione dell'Associazione "Amici di Santa", che era stata fondata poco dopo il martirio, e che ha il grande merito di aver raccolto e pubblicato tutta una serie di testimonianze di quanti avevano conosciuto Santa Scorese: compagni di scuola, amici, insegnanti… Lavoro prezioso perché fatto a poca distanza dai fatti. Queste testimonianze sono riprodotte in altra parte di questo sito.
Concludo con una frase di Santa, tratta dai suoi Scritti:

"Una cosa ho scoperto: che Dio è veramente l'unico incrollabile punto fermo della vita di ognuno di noi. Sento come ora, nonostante il trambusto che c'è dentro, la sua presenza dona tranquillità e fiducia, fiducia che non sono sola, che Lui mi ama comunque, anche con i miei limiti, e sento anche la necessità di risceglierlo ogni giorno come la cosa più importante per me, per la quale vale la pena di lottare, soffrire e morire." (Diario, 17 novembre 1987).


E-mail: gesunuovo@yahoo.it

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