Le prime pagine del Diario di
Santa Scorese

6 Agosto - 8 Novembre 1986

Avvertenza: Testo tratto dall'edizione curata dal Prof.Giuseppe Micunco per la Diocesi di Bari. Le citazioni bibliche riportate nelle note non sono indicate nel manoscritto, ma sono state inserite dal Prof. Micunco "per far rilevare la ricchezza del linguaggio biblico di Santa e favorire la lettura." Parole ed espressioni riportate in grassetto corrispondono a quelle che Santa Scorese aveva evidenziato nel manoscritto.

Muro Lucano, 6 agosto 1986 - h 1,05 (1 )

Ho vissuto oggi un volto di Gesù Abbandonato!
Sono stata maltrattata, abbandonata da un amico ed ho pensato subito soltanto al mio dolore. Come è difficile pensare che anche Tu sei stato Abbandonato! Eppure ho pensato a Te, al tuo abbandono e a come avrai sofferto quando gli amici ti hanno abbandonato (2) ed hai sentito lontano anche il Padre! (3)

Ho saputo riconoscerti e ti ho amato: Tu in quel momento mi hai amato ancora di più. Come non amarti negli altri?

Mi sono messa subito all’opera ed ho cercato di vivere l’Ideale cercando di farmi una con gli amici! Il mio dolore si è trasformato in amore! E vero, sono sicura che Tu stai affondando le tue radici in me ed io sono contenta di stare innamorandomi di Te, perché so che il Tuo amore non deve morire, ma vivere e Tu sei il mio Gesù da amare nel dolore, ma sei soprattutto quel mio Dio che è Amore! (4)

Muro Lucano, 10 agosto 1986

Grazie perché mi ami, perché tieni a far sentire la tua presenza in me.
Sto sperimentando il tuo amore nel dolore e nella gioia. Veramente, sento che sto crescendo, ma la constatazione più bella è che lo sto facendo con Te.

Sai, mi sto rendendo conto che scoprirti è più semplice perché mi voglio mettere ad amare, ma è molto duro superare i miei limiti, morire a me stessa.

A volte ho voglia di essere Maria veramente, ma mi blocco di fronte allo specchio in cui vedo me stessa. Mi manca l’umiltà e mi chiedo come fai ad amarmi ugualmente, ma la risposta la trovo sempre: Tu sei Amore!!
Grazie per gli amici! Grazie per Enzo!

Borgonovo di Pontecchio, 15 agosto 1986 - h 23,20 (5 )

Oggi come primo giorno di esercizi spirituali devo dire che è andata abbastanza bene perché è significato compiere un altro passettino sul cammino che Tu mi hai tracciato.

Ho sentito fin da stamattina che Tu eri presente in me e allora le paure, le angosce, che ieri avevo, sono sparite e mi sono buttata ad amare.

Mi è sembrato semplice amarti nelle altre, ma la scoperta più bella, ciò che Tu mi hai detto oggi (così dice Carmencita) è che mi ami ancor di più. Mi ami al punto tale che hai suscitato in me la voglia di unirmi di più a Maria perché mi tenga stretta a Te.

È un desiderio che non è fervente, ma è una sensazione dolce che Maria stessa forse mi ha anche messo dentro.

La frase che più mi ha colpito l’ha detta Rossella stamattina e Gesù l’aveva detta ad una beata: "Tu fatti capacità, io mi farò torrente". E eccezionale!!

Mi sembra che questo fosse ciò che tu dicevi a me in quel momento. Come sai farti capire!!

Anche stare in cappella, sola a parlare con Te è stato bello! E bello sapere che Tu sei lì, anche nel tuo dolore più grande, sulla croce, nell’abbandono più totale (6), pronto ad ascoltarmi e ad amarmi!

Oggi ho visto un volto di Gesù Abbandonato guardando padre Luigi (7). Si vedeva che soffriva terribilmente, che non riusciva a parlare, ma la Messa l’ha celebrata lo stesso. Per me era un soffrire con lui in quei momenti e mi dicevo: "Ecco è Lui che si manifesta! Non avere compassione per il padre, ma amalo!" E veramente è stato un amore il suo dolore perché in quel dolore lui ricordava il Tuo sacrificio e quindi significava amare Te. Ti chiedo per lui non che non soffra, ma che sappia amarTi per quello che dai, nella sofferenza, perché Tu lo stai amando così. Sembri davvero strano a volte!

E poi oggi è stato bello ripercorrere le tappe della vita di Maria perché mi sembrava un po’ di viverle di nuovo con Lei. È stato un riscoprire questa figura di Madre pronta a tutto, a morire a se stessa per suo figlio e quindi per noi. Mi chiedo: se Dio avesse scelto me, avrei saputo dire il mio sì come ha fatto lei? Non lo so. So solo che Tu mi chiedi qualcosa, ma che non riesco a capire; però ho fiducia in Te quando dici: "A chi mi ama mi manifesterò " (8).

Una cosa molto bella è stata la possibilità di stare con Carmencita nel gruppo: non è stato un caso, ma una volontà Tua, ed io sono contenta perché continui a mostrarmi attraverso lei la Tua tenerezza per me ed io non posso far altro che dirti che ti adoro e sei il mio Dio Amore!

Borgonovo di Pontecchio, 17 agosto 1986 - h 23,05

Oggi ho incontrato Gesù. È stata una gioia tanto grande, ma così grande che sembra impossibile poterla esprimere con le parole. Si è parlato dello Spirito Santo e poi si è fatta meditazione e deserto e allora mi sono ritrovata sola con me stessa, ma come diceva ieri don Gigino: a tu per tu con Dio.

Devo ammettere che è stato duro concentrarmi, anche perché come al solito sentivo la paura di sentirlo vicino e allora mi veniva di lasciar perdere tutto, ma ecco che arriva Rossella e ti sconvolge tutto!!

Mi ha smossa un po’, ma io continuavo a dire imperterrita i miei: sì, però. E allora è stato bello sentirmi dire che prima di tutto devo dire sì totalmente, sì a Dio per fare le altre cose con serenità!!

È facile dirlo! Io che sono così attaccata alle cose materiali, ai miei progetti, come faccio a scegliere Dio come mio tutto?

Rossella alla fine mi ha chiesto se ne volevo parlare con padre Luigi ed io ho detto che ci avrei pensato. Sinceramente avevo paura di quello che lui poteva dirmi perché ero cosciente che in quel momento mi avrebbe parlato Gesù. Non me la sentivo! E allora... un altro segno! Carmencita tra le altre è venuta a chiamare proprio me per chiedermi se volevo parlare con il padre perché era libero in quanto Vanna si stava lavando e non era pronta. Quando il Signore si mette una cosa in testa!!!

Mentre Carmencita mi parlava mi sono detta che quello era un segno che il Signore in quel momento voleva parlare proprio con me, non con Vanna o con altri... In quel momento voleva me e allora ci sono andata. Non ho avuto paura di parlare e allora mi sono lasciata andare ed ho spiegato che paure avevo.

La cosa bella è che il padre mi ha ascoltata e poi con serenità mi ha raccontato l’episodio del giovane ricco (9) e mi ha detto che non vorrebbe che mi capitasse la stessa cosa. Questo mi ha dato pensiero, ma ciò che mi ha tranquillizzato è stato il fatto che lui mi ha detto di continuare a studiare continuando la mia vita di cristiana e pregando e di accettare anche l’idea di una possibile chiamata senza sentirla come un peso.

Poi alla fine mi ha detto che mi vuole già bene. E stato bello perché mi sono sentita amata e non da un uomo, ma da Dio e quell’uomo in quel momento mi dava la sicurezza di un padre, pronto a seguirmi nel cammino. Mi viene in mente lo sguardo di Ginetta di una sera di Mariapoli: era Gesù che mi scrutava dentro (10) e mi amava.

Ora sono più serena e spero veramente di riuscire a fidarmi di più del Signore perché so che Lui conta anche su di me e non mi andrebbe di deluderlo.
Ti voglio bene, Gesù.

Bari, 24 settembre 1986 - h 16,45

Dopo tanto tempo ho deciso di scrivere ed in pratica questo vuol dire trovarmi sola con me stessa e con Dio. Anche se a volte ho avuto il desiderio di scrivere nella gioia o nel dolore ho avuto paura di farlo. Oggi però mi sembra di dover riprendere anche perché è cominciata la scuola e questo significa tanto per me.

Stamattina mi sono sentita agitata perché il pensiero di ritornare tra le stesse persone di sempre non mi piaceva, ma poi ho pensato che avrei cominciato affidando tutto a Dio e a Maria, scegliendo come compagno di viaggio Gesù, pronta a riconoscere i volti del mio abbandono per amarlo.

Allora ecco che stranamente ho accettato di sedermi ad un posto diverso da quello che avrei voluto e poi sono stata contenta di aver parlato con Giuseppe cercando di fare il patto di andare d’accordo. Chissà che non ci riusciamo! Nulla è impossibile a Dio!! Veramente vorrei vivere quest’anno all’insegna del tuo amore, perché anche se le cose non fileranno sempre bene io saprò che Tu sei con me.

Però quello che vorrei da me stessa è amarti di più e più costantemente perché mi sorprendo molto spesso ad evitarti perché in quel momento mi sei scomodo. Allora vorrei che Tu mi tirassi gli orecchi quando non accetto la tua compagnia o non faccio quello che piacerebbe a Te.

Tutto sommato sono contenta di essere ritornata a scuola perché ho visto persone a cui voglio bene come la Bia e De Letteriis, ma soprattutto perché mi dai la possibilità di amare chi decisamente mi è antipatico (Angela, Flora) o chi mi ha fatto del male (11) (Sara, Grazia), ma mi rendo conto che se mi trovo là, con loro, è perché Tu vuoi che mi eserciti ad amare, a perdonare e a testimoniare il tuo amore per noi. Ti chiedo di essermi sempre vicino perché io conto tanto su di Te e veramente ti considero il migliore amico e Tu lo sai!

Bari, 12 Ottobre 1986 - h 21,15

Oggi è stata una giornata particolare per me. Sono stata alla giornata per i mariapoliti e mi sono sentita un pesce fuor d’acqua. Mi sono ritrovata senza amici e mi sentivo a disagio perché non riuscivo a cogliere l’unità e veramente mi sembrava solo un’utopia.

Sentivo che molte di quelle persone non vivevano veramente la parola e le parole di Chiara che risuonavano, sembravano avere un suono strano: non riuscivo a pensare che Teresa, Rita o qualche altra stessero cogliendo tutto quello che Chiara diceva anche a loro.

Ma soprattutto io non riuscivo a calarmi o meglio a far calare in me quelle parole. Eppure era Gesù che mi parlava. Mi è venuto di pensare che dovevo amare le mie amiche, io per prima, ma sentivo che se non chiarivo la situazione non avrei potuto compiere i successivi passi, ma tutto mi era difficile. Quando poi ho parlato con Antonella sono stata male nel vedere il suo volto rattristato, ma io ho parlato proprio perché ci tengo a lei e volevo che in fondo fosse partecipe al mio dolore o meglio, fosse a conoscenza dei motivi che mi rendevano strana.

Veramente mi è sembrato di aver gettato un po’ il peso che avevo, ma non credo di essermene completamente liberata. Ora mi chiedo se devo essere io a fare il primo passo oppure aspettare che Antonella si faccia viva (ho il presentimento che domani chiamerà). Proprio non so.

Sono solo convinta più che mai di una cosa: Tu non mi lasci sola. Se oggi nonostante le amarezze e il dolore io ero là, era per amare Gesù ed essere amata. Posso dire di aver riconosciuto il volto di G.A. e allora voglio amarlo, perché Lui è morto in croce per me. La mia sarà una piccolissima parte del suo dolore e abbandono, però per me è grande e voglio offrirla.

Continuo a constatare però come l’uomo sia piccolo di fronte alla potenza dell’Eterno Padre. Mi rendo conto che, veramente, negli uomini si può confidare, li si può credere amici, ma l’Amico per eccellenza è Gesù. Io ora il mio dolore lo sto vivendo con Lui e per Lui. Voglio affidare tutta la sofferenza all’Immacolata, perché come Madre mi sappia consolare ed essere vicina.

Voglio dire comunque a me stessa che non mollo e che sono pronta a ricominciare perché so che Dio mi ama e se sono qui è perché vuole qualcosa da me. Allora Ti chiedo, Padre, di darmi tutta la forza per andare avanti, ma soprattutto di dire di sì a te sempre con gioia, anche se questo potrà costarmi fatica e rinuncia. Voglio essere docile alla tua volontà. Però, grazie per quello che mi dai!

P.S. Antonella ed io dopo aver chiarito ci siamo abbracciate e rinnovate l’unità. Mi auguro che sia un buon punto di ri-partenza.

Bari, 4 novembre 1986 - h 19,25

Mi sembra quasi stupido stare qui a scrivere perché questo è solo un modo per parlare, ma un foglio di carta non può certo darmi delle risposte.

Probabilmente pretendo che gli altri, che io vorrei vicini, riescano a risolvere i miei problemi, a dissolvere i miei dubbi o meglio a fare delle scelte per me.

Forse può sembrare un’ossessione, ma in questo momento mi sento chiamata a far delle scelte che potranno poi sicuramente influenzare tutta la mia vita futura.

Il guaio è che non riesco a vedere chiaro in me e quando riesco a farlo ho paura di conoscermi per quella che sono, allora evito. Sento che gli altri non riescono a rendermi felice ed ho idea che nemmeno io riesca a sorridere a chi ha bisogno della mia amicizia. Non riesco nemmeno ad amare questo mio dolore vedendolo come un volto di G.A. Proprio non ci riesco. Sono troppo egoista e in questo momento non mi accontento di nulla.

Ho la coscienza che Dio è qui con me a soffrire con me, ma non riesco a capire il suo amore: non riesco nemmeno a confessarmi. Sento che sto cambiando, ma non riesco a capire se in bene o in male. Sembra tutto così buio! Forse dovrei mettere in comune queste cose con le Gen, con Irene, ma non ci riesco. Penso che loro sì, mi ascolterebbero, mi amerebbero, ma non riuscirei a sentirmi bene. So che questa è mancanza di fiducia nei confronti di Gesù, perché lui sarebbe tra noi, ma mi sento tanto materialista e razionalista che non riesco a vivere bene.

Veramente mi rendo conto che io non sto vivendo, ma vivacchiando e sto sprecando tanto tempo da vivere intensamente e che non ritornerà più. Chiara diceva nell’ultimo collegamento di vivere bene l’attimo presente (12), ma è tanto difficile. A volte ho voglia di piangere, ma sento che non ho nemmeno le lacrime e mi fa pensare che sono insensibile, non riuscire nemmeno a piangere

Umanamente conto solo su una persona: Sestilio. Non so perché, ma sento che lui può capirmi e può starmi vicino. Forse sento che è solo anche lui e che dietro quel suo apparente menefreghismo è una persona sensibile.

Oggi avrei voluto parlargli, e ci sono rimasta male non trovandolo, ma poi mi dico che forse è stato meglio e che di fronte a lui non mi sarei aperta.

Sarà forse per me una situazione che mi piace, ma credo che non ci sia nessuno che mi vuole veramente bene e per il quale sono importante. Carmencita dice che dobbiamo ripeterci che Dio ci ama con tutti i nostri limiti, brutti, ma Lui ci ama. Beh! A me riesce impossibile in questo momento pensare di essere importante e grande agli occhi di Dio (13). Sestilio direbbe che questa è una bestemmia, ma purtroppo sento che è così.

Mi chiedo come sia possibile che mamma e papà mi vivano accanto e non si accorgano di niente, si accontentano di vedermi per casa e basta. In fondo li sento estranei e penso che alcuni estranei sanno tante più cose di me di quelle che sanno mamma e papà. Ma a loro non viene il desiderio di far parte veramente della mia vita? Certamente riesco a sentire più Mamma Maria che mia madre e amo e rispetto più Dio che mio padre (14).

In questo momento vorrei soltanto avere tanta tranquillità dentro e sentirmi bene con gli altri e soprattutto scegliere bene cosa fare della mia vita perché venga impiegata nel modo migliore, qualunque esso sia.

Per adesso devo continuare a vivere, ma devo cercare di farlo intensamente perché non devo cedere!

Bari, 8 novembre 1986 - h 22,00

Non ho niente di eccezionale da dire, ma mi andava lo stesso di scrivere.
Ieri ho ricevuto la lettera di padre Luigi e mi sono resa conto che Dio mi ha parlato attraverso lui. Mi ha spaventata il fatto che secondo lui al 70% ho la vocazione e mi porta a pensare ancora di più alle scelte da fare e a chiedermi se consacrarmi a Dio è la cosa che più mi preme fare.

Mi viene in mente quello che disse Rossella: "Chiediti cosa veramente vuoi fare? Vuoi davvero curare la gente per se stessa oppure per sentirti importante?". Credo proprio che io mi debba fare queste domande, senza però lasciarmi limitare dal fatto che potrei deludere le speranze di mamma e papà. Comunque oggi parlare con Carmencita mi ha dato tanta tranquillità in più e ho avuto modo di pensare una cosa.

Io ora non devo pormi il problema di diventare missionaria o focolarina, ma prima di tutto se scegliere Dio (15) come compagno per tutta la vita cercando di rimanergli fedele. Secondo me l’importante è dire a Te e poi tutto il resto diventa relativo. Certo io vivo l’ideale di Chiara e sento che mi sta entrando dentro ed è difficile ormai non vivere secondo l’ideale dell’Unità (16), però anche l’ideale dell’Immacolata sto cercando di vivere.

Oggi poi siamo andate ad un ospizio ed è stata un’esperienza che mi ha scombussolata un bel po'. Mi sono detta che era Gesù Abbandonato da amare chiunque avessi incontrato ed avevo una gran voglia di dichiarare Gesù in mezzo (17) con le altre, ma non riuscivo a sentire un clima di unità! Comunque ci siamo proposte di essere come Maria che si reca da Elisabetta (18) e questo in fondo era un dichiararsi Gesù in mezzo.

Mi sono resa conto di quanta solitudine possa esserci in quei luoghi e mi dicevo che in fondo quelle persone un tempo sono state giovani come noi, attive, ed ora perché si devono sentire il rifiuto della società. Mi ha fatto tenerezza un uomo, Giuliano che si scagliava contro tutti, ma poi ha finito col piangere e mi ha raccontato un po’ la sua storia e i suoi problemi.

Fortissimo e pungente era il tono di Aldo, un uomo anche colto e con molti soldi, che mi ha detto: "Ma che volete? Lasciateci morire in pace!".

E quando gli abbiamo detto che eravamo là anche per lui ci ha risposto: "Volete la verità? Voi venendo qui, portate ciò che è finito per noi". E vero. Noi siamo andati, abbiamo fatto l’opera buona, ma io non mi sento tranquilla e soddisfatta perché so di aver fatto male anche a quelle persone, facendomi vedere così e poi chissà tra quanto li andrò a ritrovare!

Mi rendo conto che abbiamo risvegliato in loro tanti ricordi, desideri mai esauditi ed ora loro non aspettano altro che la morte. Ecco, non mi è sembrato di aver dato a quelle persone una ragione per continuare a vivere, a pregare. Per loro tutto è inutile e anch’io mi sono sentita inutile! Spero veramente che il Signore lavori tanto in loro e ci siano dei buoni frutti.

Devo in fondo ricordarmi che siamo servi inutili (19). Però voglio pregarti, Eterno Padre, in nome di G.A. perché quelle persone riescano a trovare la forza di continuare ad andare avanti perché sono importanti e preziosi ai tuoi occhi (20). Te lo chiedo per intercessione di Maria Immacolata.


Note:
1.
Muro Lucano, in provincia di Potenza, è il luogo d'origine del padre di Santa Scorese. La famiglia vi si recava ogni anno per un periodo di vacanze.
2. Cfr. Mt 26, 56.
3. Cfr. Mt 27, 46.
4. Cfr. I Gv 4, 15.
5. Borgonuovo di Pontecchio Marconi (Bologna), nel Centro delle "Missionarie dell'Immacolata Padre Kolbe" dove molte volte Santa Scorese si è recata per ritiri spirituali o incontri formativi.
6. Cfr. ancora Mt 27, 46. È un’espressione - tipica della spiritualità del movimento dei Focolari, che ricorrerà tante volte nell’abbreviazione G.A. (Gesù abbandonato).
7. Padre Luigi Faccenda, fondatore delle "Missionarie dell'Immacolata-Padre Kolbe".
8. Gv 14, 21.
9. Mt 19, 16-22.
10. Cfr. Sal 138.
11. Cfr. Mt 5, 44.
12. Cfr. Mt 7, 34.
13. Cfr. Mt 6, 25.
14. Cfr. Mt 10, 37.
15. Cfr. Mt 6, 33.
16. Termine chiave nel movimento dei Focolari di Chiara Lubich, ispirato a Gv 17, 23: "ut unum sint": ricorre tante altre volte e non lo noteremo più.
17. Altra espressione tipica del movimento dei Focolari, secondo il detto evangelico: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" (Mt 19, 20). L’espressione "Gesù in mezzo" (abbreviata: G.I.M.) ricorrerà altre volte e non la noteremo più.
18. Cfr. Lc 1, 34 sgg.
19. Lc 17, 10.
20. Mt 6, 20.

Diario: 10 Novembre 1986 - 6 Maggio 1987

E-mail: gesunuovo@yahoo.it

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