"Santa delle perseguitate"
Spettacolo-Oratorio di Alfredo Traversa
ispirato al diario spirituale di Santa Scorese

Egidio Ridolfo s.j.

Dopo "La scelta di Santa", rappresentazione teatrale ispirata alla vicenda umana e spirituale di Santa Scorese, Alfredo Traversa - ha elaborato un nuovo lavoro sulla giovane pugliese (Bari 1968 - Palo del Colle 1991) che preferì la persecuzione e il sacrificio della propria giovane vita piuttosto che tradire la sua fedeltà a Cristo Gesù e la sua dignità di donna, scelta che ha maturato in un cammino complesso ma continuo, come documentato nel suo Diario spirituale.

Anche questa rappresentazione ha visto all'opera gli attori del "Teatro della Fede" di Grottaglie (Taranto). La "prima" di questo secondo lavoro - definito dall'autore "Opera-oratorio" e intitolato "Santa delle perseguitate" - si è svolta a Grottaglie (Taranto) il 20 settembre 2009, al Teatro Monticelli dei Padri Gesuiti. E' stato poi messo in scena il 22 settembre presso il Monastero delle Benedettine Olivetane di Palo del Colle (Bari), la cittadina dove Santa Scorese ha trascorso gli ultimi anni della sua breve vita terrena, durante i quali frequentava l'università di Bari, e nella cittadina di Bitetto, a poca distanza da Palo del Colle.

L'opera è stata poi rappresentata a Roma, al Teatro San Genesio di via Podgora, domenica 1 novembre 2009. Anche a Roma, come già in Puglia, questa "Opera-oratorio" è stata molto apprezzata dai numerosi spettatori.

Come per la precedente opera "La scelta di Santa", gli attori hanno sperimentato un reale "coinvolgimento" interiore a riguardo di quanto erano chiamati a rappresentare. Nella prima opera, "La scelta di Santa", erano due le attrici che la impersonavano: Carmela Coviello e Simona Quaranta, per dar vita ad una interpretazione secondo due prospettive complementari.
Questa complementarietà è stata accentuata in "Santa delle perseguitate", dove a Carmela Coviello e Simona Quaranta l'autore, Alfredo Traversa, ha aggiunto Annamaria Caliandro e Tiziana Risolo, in modo da evidenziare con maggior ricchezza di sfumature il personaggio della protagonista.

La locandina della nuova rappresentazione su Santa Scorese,
opera di Alfredo Traversa.

In un'intervista andata in onda il 15 novembre su Rai 1 (Uno Mattina), così Alfredo Traversa ha definito questa sua seconda opera su Santa Scorese: "La messa in scena è una forma di "oratorio", non è il classico spettacolo ma è il teatro civile, è il Diario, sono le pagine del Diario che si materializzano attraverso i volti e le voci degli attori."

Annamaria Caliandro ha letto una delle lettere più "drammatiche" di Santa, quando questa le confida il calvario che sta soffrendo a causa di quel giovane squilibrato che già da molti mesi l'ha presa di mira:

"Tu mi chiedi come sto. [...] Posso dirti che è un tempo di grandissima prova e che sento di dover essere più fedele che mai a Gesù, a quel Gesù che mi ha chiamata e a cui ho risposto.
[...] Non posso uscire da sola a Bari perché c'è un ragazzo di 30 anni che mi sta dietro da giugno e qualche settimana fa mi ha aggredita e non so bene se per violentarmi o uccidermi (mi aveva già minacciato di "farmi secca"). E' schizofrenico e la madre non vuol farlo curare ed io non ho niente per fermarlo (nemmeno una denuncia ci riuscirebbe), pur avendo fatto due diffide al commissariato. [...]
Così ecco che quando vado all'università devo essere accompagnata e presa e non posso affatto camminare da sola per strada perché lui è sempre in giro e arriva dovunque.
Non so come e quando finirà questa storia ma ti posso assicurare che è un vero incubo!! Prega per me!!!

Tre "spettatori-testimoni"

La rappresentazione al "San Genesio" ha visto tre spettatori "particolari", che definiamo "testimoni" perché hanno conosciuto personalmente Santa Scorese, avendo percorso con lei una parte del suo "itinerario terreno"...

Anzitutto Adele Capriati, Insegnante di Italiano di Santa alla Scuola Media a Bari. Anche per il fatto che si recava frequentemente a Roma, non ebbe in seguito contatti con lei, ma la stimava e partecipò alle esequie quando seppe del suo martirio, notizia che i media dell'epoca - TV compresa - diffusero a livello nazionale.
Dopo la pensione si trasferì stabilmente a Roma, dove vive tuttora. Ha superato gli 80 anni ma conserva vivo il ricordo di Santa, per cui ha voluto essere presente all'opera teatrale che il "Teatro della Fede" di Alfredo Traversa ha rappresentato nella capitale, commossa anche per l'incontro con i genitori di Santa e la sorella Rosamaria.

La seconda presenza "speciale" è stata quella di Michela Savoia, molto più giovane della Capriati, che fu Insegnante di Religione di Santa durante il Ginnasio, al Liceo Classico "Quinto Orazio Flacco" di Bari. Abita a Roma, dove lavora in un organismo della Santa Sede che si occupa del ruolo dei laici nella Chiesa. Anche Michela non ebbe modo di incontrare Santa dopo che questa concluse gli studi ginnasiali, ma ricorda come seguì con apprensione e sgomento la tragica fine di questa sua allieva, anche perché, da donna di fede, ne intuì subito il valore di suprema testimonianza di fedeltà a Cristo.

Maria Tamma

Presente alla rappresentazione era anche una cara amica di Santa Scorese, Maria Tamma, sua compagna non solo di scuola ma di banco. Maria ha scritto una "sentita" (a dir poco) testimonianza in proposito, che è pubblicata nel nostro sito. Da questa riportiamo alcune frasi significative:

"Abbiamo avuto grandi professori, la Capriati, la Godelli, la Ricci, il Prof. Laterza, ci hanno insegnato a vivere, a sviluppare un forte senso critico, un'autonomia di pensiero unica... Le nostre passeggiate erano continui scambi di opinioni. Tutte le mattine passavo a prendere Santa sottocasa ed insieme andavamo a scuola. Ricordo che si parlava di compiti, di amici, innamoramenti, ma anche di ideali, valori da far rispettare. Santa si infervorava in questi discorsi, ci credeva, era tenace, non mollava.

In lei vivevano due anime: quella calda, passionale, combattiva, irascibile... e poi quella mite, religiosa, delle lettere a Don Rosario, delle preghiere nella chiesa di San Francesco, la mattina prima di entrare a scuola. [...]

Quando è stato pubblicato il suo diario mi sono quasi arrabbiata: un pò condizionata dalla mia attività, ho ritenuto questa decisione una grave violazione alla sua privacy. Dopo averlo letto però ho cambiato idea, perchè grazie a quel diario ho conosciuto finalmente la vera identità di Santa, che non conoscevo in quei termini.
Percepivo che c'era qualcos'altro, lo leggevo nella serenità dei suoi occhi, nell'ingenuità del suo sorriso, nella gioia che traspariva quando leggeva le lettere di Don Rosario, ma non riuscivo a coglierlo nella sua reale dimensione. Era comunque un suo segreto, che le dava una felicità estrema talmente grande che a volte non riusciva a trattenerla. Difatti a volte mi leggeva alcune lettere ricevute, quasi a voler condividere quella gioia."

Nota: per il testo completo vedi: "Testimonianza su Santa Scorese", in questo stesso sito.

L'autore e regista Alfredo Traversa con Carmela Coviello, durante l'intervista andata in onda su
"Rai 1 Mattina" il 15 novembre 2009.

Maria ha seguito gli studi di Giurisprudenza ed è Avvocato a Firenze, dove - forse anche per il ricordo di quanto Santa Scorese ebbe a soffrire - si dedica in modo particolare ad aiutare donne che vivono situazioni difficili.
Comprendiamo il suo sconcerto iniziale nel veder pubblicato il Diario che Santa pensava (lo scrisse nel Diario stesso) "nessuno avrebbe mai letto". Ma il Signore ha fatto comprendere a Maria (come prima alla sorella di Santa) che quelle pagine erano state da Lui ispirate anche in previsione del grande bene che avrebbero potuto fare in tanti e tanti giovani che si trovano a vivere senza poter contare su validi punti di riferimento. La vita di tanti adolescenti e giovani diviene quasi un "lasciarsi vivere", che espone ad ingolfarsi in situazioni anche equivoche e che appaiono talora senza via d'uscita.

Se Dio ha "ispirato" Santa a mettere per iscritto una parte significativa del suo itinerario umano e spirituale, non l'ha però - come fa con tutti noi - certo obbligata. Santa ha "risposto", ed è stata una risposta al grande Amore che il Signore le comunicava giorno per giorno. Una risposta all'inizio piena di domande: "Perché Dio ha scelto proprio me, con tutti i limiti che mi ritrovo?", domande che pian piano, nel confronto quotidiano con la Parola di Dio e con la forza dell'Eucaristia (onde la sua esigenza della partecipazione quotidiana alla Santa Messa), si scioglievano in una sua "personale" scelta coraggiosa, fondata nella fiducia in Gesù, che le mostrava di amarla e di volere la sua"realizzazione" più e meglio di quanto lei avrebbe mai potuto desiderare.

Il ricordo di Maria Tamma ci parla di una Santa Scorese "tenace, combattiva, passionale, mite ma determinata". A questo proposito la madre, Sig.ra Angela, come la sorella Rosamaria, ricordano una espressione di Giovanni Battista che Santa amava spesso fare sua: "Voce di una che grida nel deserto..."
Chi ha conosciuto Santa ha testimoniato quante volte non si sia arresa al "comune sentire", al "quieto vivere", men che meno alla ricerca di "approvazione" a qualunque costo.
Questo anche in ambito ecclesiale, come quando - per citare un esempio significativo - mentre provava dei canti con il gruppo dei "Gen" di Bari, di cui face parte per qualche tempo, non ebbe remore ad interrompere le prove affermando che non c'era quel "clima" di "unità" tanto caro alla fondatrice del movimento dei Focolari. Si era scivolati invece in un vuoto chiacchiericcio. Solo quando gli altri del gruppo compresero, e cambiarono atteggiamento, le prove poterono proseguire...

A scuola (specie durante il Liceo) come in famiglia, in parrocchia come in altre attività quotidiane comuni a tutti, Santa non esitava a mostrare la sua "identità" di donna e di cristiana coerente, senza temere giudizi malevoli, superficiali, o i rischi di essere emarginata. Ma in realtà proprio questo modo di agire le attirava la stima di tanti coetanei e dei suoi Insegnanti.

Colpisce costatare come Santa Scorese abbia vissuto concretamente, pagando di persona, queste parole scritte da S. Giuseppe Moscati in un appunto personale, quindi - come per Santa Scorese - non certo destinato - secondo le sue intenzioni - ad essere letto da altri:

"Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio."

La scelta di Cristo anche a prezzo della propria vita: è quanto Santa Scorese disse a don Tino Lucariello, prevedendo che di lì a poco il Signore poteva chiederle ("offrirle") proprio il sacrificio della sua giovane vita. Una tragedia sul piano umano, "follia" agli occhi del "mondo", ma che ha valore opposto, di Sapienza suprema, agli occhi di Dio.

Una intensa espressione di Carmela Coviello, una delle attrici che impersonano Santa Scorese nell'opera di
Alfredo Traversa.

Una "sapienza antica" cui si richiama il "Teatro della Fede" di Alfredo Traversa: anche il precristiano Socrate comprese il valore del sacrificare la vita per un giusto ideale. A chi lo aveva condannato a morte, prima di allontanarsi disse: "Ora è tempo di andare, per me a morire, per te a vivere, ma chi dei due vada a sorte migliore è cosa sconosciuta a tutti, tranne che a Dio".

Testo della locandina della rappresentazione.

"Avevo una compagna di scuola, figlia di un agente di Polizia, cattolica fervente. Io, sempre in mezzo ai casini, lei che pregava per me. Morì ammazzata da un maniaco il 16 marzo del 1991, davanti a casa sua, dopo anni di molestie, minacce e pedinamenti.

Aveva 23 anni ma "muor giovane chi è caro agli dei", come diceva Menandro. Quelli come me forse non sono mai piaciuti a Dio. Prima o poi la chiesa la riconoscerà come Santa di nome e di fatto."

Santa Scorese nasce a Bari il 6 Febbraio 1968. Dal suo diario spirituale un'opera-oratorio: "Santa delle perseguitate", che ci fa rivivere la breve ed intensa vita della giovane pugliese. Per non dimenticare.


Tiziana Risolo, Annamaria Coliandro, Carmela Coviello, Tano Chiari, Rino Massafra, Claudio De Vittorio e con Simona Quaranta.

scene/video: Immagini Bari

organizzazione: Michele Stella


Per informazioni e contatti:
Via San Francesco De Geronimo 55 - 74023 Grottaglie (TA)
teatrodellafede@email.it
tel. 099.566.75.01 - cell. 340.177.47.69 - 328.959.96.84


E-mail: gesunuovo@yahoo.it

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